Nuovo stadio Milan, due anelli e spazi per le famiglie: ecco la nuova bolgia del Diavolo

I rendering del progetto al Portello. Largo a ristoranti e aree verdi FOTO - Il rendering del nuovo stadio di Giulio Mola e Nicola Palma

Il rendering del nuovo Stadio

Il rendering del nuovo Stadio

Milano, 4 febbraio 2015 - Eccolo il nuovo stadio del Milan. O meglio, quello che potrebbe diventare presto la bolgia del Diavolo nel Terzo millennio. Finora se ne era solo parlato, lasciando all’immaginazione l’ipotetico confronto con le strutture avveniristiche già tirate su in mezzo continente. Ora ci sono pure i rendering a certificare la vocazione europea della struttura che, nelle intenzioni della società di via Aldo Rossi, dovrebbe essere inaugurata per l’inizio della stagione 2018-2019. Tra poco più di tre anni. Partiamo dall’esterno, dove viene esaltato in primo luogo l’elemento identitario: la scritta-hashtag «#weareacmilan» campeggia nella parte alta dello stadio, proprio di fronte a Casa Milan, al Portello, la sede fortemente voluta dall’ad rossonera Barbara Berlusconi.

E poi si vedono e aree verdi già annunciate in sede di risposta al bando della Fondazione Fiera Milano: lì verranno creati percorsi tematici per chi vorrà vivere lo stadio non solo durante i novanta minuti delle partite, a cominciare dalle famiglie. Senza dimenticare l’albergo, il liceo a indirizzo sportivo, i ristoranti e gli spazi espositivi. Le immagini ci accompagnano pure nella pancia del futuro impianto, che dovrebbe sorgere sull’area occupata dai padiglioni «Uno» e «Due» della vecchia fiera, ovvero negli spazi da riqualificare compresi tra viale Scarampo, viale Teodorico e via Gattamelata.

Due anelli da 48mila posti a sedere e sky box ad altezze decisamente inferiori rispetto a quelle raggiunte dal Meazza: se infatti San Siro si erge fino a 60 metri, il suo potenziale «sostituto» non andrà oltre i 30, perché realizzato a 10 metri di profondità. A ben guardare, il progetto messo su carta millimetrata dallo studio Arup – artefice dell’Allianz Arena del Bayern Monaco e del Nido d’uccello di Pechino – ricorda un po’ il St. Jakob-Park di Basilea, che nel 2016 ospiterà l’atto conclusivo dell’Europa League. Ispirazioni o no, il nuovo stadio del Milan punta a essere un unicum nel panorama mondiale, aperto sette giorni su sette e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. «Non una struttura invasiva – precisa la società – ma un impianto che riprodurrà le linee architettoniche tipiche di Milano con portici, strutture leggere e trasparenti».

Il ricorso a materiali fonoassorbenti e alla copertura mobile consentirà di amplificare l’eco del tifo della Sud (chissà se si chiamerà ancora così...), riducendo invece la percezione di rumori all’esterno. Effetto bolgia, in due parole. Mille i posti di lavoro promessi per un investimento complessivo di 300 milioni di euro. Ovviamente, è bene precisarlo, ci sono altre cinque proposte concorrenti. Certo, dopo aver visto queste istantanee virtuali, i tifosi del Diavolo sono autorizzati a sognare in grande.

giulio.mola@ilgiorno.net nicola.palma@ilgiorno.net

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