L'addio a Franca Valeri: "Grazie, pioniera coraggiosa e geniale"

Nelle tournée la sua Milano non doveva mai mancare. "Indimenticabile, era pop e di livello alto allo stesso tempo"

 Franca Valeri in uno scatto degli anni Cinquanta

Franca Valeri in uno scatto degli anni Cinquanta

Milano, 10 agosto 2020 - "Ogni suo spettacolo doveva passare da Milano, dal suo pubblico: era la sua condizione per ogni tournée, finché ha potuto girare. Perché Milano non era solo la città di nascita per Franca Valeri (in via Rovani il primo indirizzo, ndr). Qui si è formata, qui si è fatta notare sin dalle primissime apparizioni al Piccolo. E qui ha dimostrato di essere una pioniera coraggiosa: indimenticabile la sua Maria Brasca, commedia scritta proprio per lei da Giovanni Testori e messa in scena nel 1960 al Piccolo Teatro con la regia di Mario Missiroli e le scene di Luciano Damian".

Così Alberto Bentoglio, professore di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università Statale, ricorda la milanesità ma anche il grande lascito di Franca Maria Norsa alla città. La città della Scala: sulle poltroncine di velluto rosso sedeva sin da piccina con i suoi genitori, assidui frequentatori. Spettatrice, autrice e regista: adorava l’Opera oltre al suo inseparabile cagnolino Roro (primo, secondo e a venire), come la Tebaldi, come la Callas. Milano è stata la causa scatenante della sua grande passione. Una scintilla coltivata negli ambienti borghesi, al liceo - il classico Parini - con Paolo Grassi e sul palco del Piccolo insieme a Giorgio Strehler: altra tappa fondamentale della sua vita. "Anche nei primissimi ruoli, seppur minori, i critici citavano sempre l’interpretazione della giovane Norsa", ricorda il professore. È stato l’inizio di una carriera, lunga 100 anni. Famiglia, cinema e tivù la portarono a Roma, ma mezzo cuore batteva per Milano, dov’è stata compagna di lavoro di Gino Bramieri - con la Felicita Colombo e non solo - e di Sandra Mondaini. La sua era la Milano della ricostruzione, della Signorina Snob e della Cesira.

Raccontò la sua “Italia piccola” anche sulle pagine del Giorno, sin dal primissimo numero. A Milano ha plasmato una comicità nuova, al femminile. "Siamo state felici insieme, ci siamo divertite tantissimo - il ricordo più intimo arriva da una compagna di avventure e di piéce milanesissima come lei, l’attrice Adriana Asti -. Diceva che il suo matrimonio più riuscito era quello artistico con me: parole che mi hanno fatto sempre grande onore e piacere. Aveva quell’ironia straordinaria, fuori dal comune, anche nella vita. Non era solo un’interprete mirabile dei personaggi che tutti abbiamo imparato ad apprezzare, consegnati alla storia del teatro e dello spettacolo. Aveva un’intelligenza davvero particolare, un grande spirito, un grande cervello, era una persona unica".

Che a un’altra milanese coraggiosa, Lella Costa, ha affidato “La vedova Socrate“ e la prefazione di “Tutte le commedie“ di Franca Valeri (La nave di Teseo). L’ultimo regalo. "Mi sono sempre sentita in sintonia con lei, anche se siamo di scuola diversa - sottolinea Lella Costa -. Era un’artista che riusciva a conciliare una profonda cultura, la sostanza con la capacità di renderla accessibile a tutti. Era nazional popolare, pop ma senza mai abbassare il livello". La loro “vedova di Socrate“ il 31 luglio era passata proprio dal Piccolo per i 100 anni di Franca Valeri. Intenso il ricordo di Sergio Escobar che, quello stesso giorno, ha lasciato la guida del teatro: "So che le faceva piacere che questo omaggio avvenisse nella città e nel teatro che amava. Franca Valeri era ed è uno straordinario antidoto alla banalità e all’ovvio che stanno minacciando non solo il teatro ma la nostra vita politica e privata". "Abbiamo tanto festeggiato i suoi 100 anni, ora quelle parole di amore siano il nostro saluto", scrive Andrée Ruth Shammah, senza dimenticare il periodo più difficile della vita di Norsa, figlia di un ebreo e di una cattolica, durante le leggi razziali.

"Addio, cara Franca, Milano ricorderà con affetto e commozione il tuo sorriso, la tua inimitabile ironia, la tua arte", ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala, mentre l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ricorda quei "100 anni vissuti con l’intelligenza del sorriso". "Franca Valeri non ci ha lasciato - scrive il governatore della Lombardia, Attilio Fontana - è solo andata altrove dove continuerà ad essere ironica e pungente".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro