Elezioni regionali in Lombardia, affluenza del 72,04% a Milano

Al voto per eleggere il nuovo Consiglio regionale e il Presidente della Regione

I candidati alle regionali in Lombardia (Newpress)

I candidati alle regionali in Lombardia (Newpress)

Milano, 4 marzo 2018 -  Oggi, domenica 4 marzo, in Lombardia si è votato per le elezioni regionali e le elezioni politiche.  I cittadini lombardi sono stati chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio regionale e il Presidente della Regione, designando il successore di Roberto Maroni. In provincia di Milano l'affluenza è stata del 72,04%. Milano città invece si è attestata al 68,35%: la partecipazione al voto più alta si è registrata al Municipio 3 (Porta Venezia, Città Studi, Lambrate) con il 70,16%, la più bassa al Municipio 1 con il 64%. 

GLI ELETTORI A MILANO - I 134 Comuni di Milano e provincia sono divisi in 2.879 sezioni, di cui 40 ospedaliere. Sullo stesso territorio alle elezioni politiche votano per il Senato 2.184.079 elettori (1.034.964 uomini e 1.149.115 donne), mentre per la Camera gli aventi diritto sono 2.353.675 (1.122.804 uomini e 1.230.871 donne). A Milano città le sezioni sono 1.248, di cui 24 ospedaliere. Nel capoluogo lombardo gli elettori sono 884.969 per il Senato (409.993 uomini e 474.976 donne) e 948.753 per la Camera (443.009 uomini e 505.744 donne). Per le elezioni regionali della Lombardia a Milano e provincia voteranno 2.461.670 elettori (1.180.636 uomini e 1.281.034 donne), a Milano 1.015.512 (478.269 uomini e 537.243 donne).

I CANDIDATI IN LOMBARDIA - Attilio Fontana, ex sindaco leghista di Varese, sostenuto da 7 liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Energie per la Lombardia e Pensionati, e la lista civica 'Fontana presidente' (solo in 7 province su 12). In corsa, anche lui appoggiato da sette liste, il sindaco pd di Bergamo Giorgio Gori: Pd, Lista Gori, Obiettivo Lombardia per Gori, Insieme, Lombardia Progressista, +Europa e Civica Popolare. Il Movimento 5 Stelle candida il consigliere lombardo uscente Dario Violi. Liberi e Uguali l'ex segretario generale della Camera del lavoro milanese Onorio Rosati. Corre anche Massimo Gatti, ex consigliere provinciale milanese di Rifondazione comunista, per Sinistra per la Lombardia. Giulio Arrighini per Grande Nord, movimento fondato da ex leghisti. E Angela De Rosa per Casapound. (Tutti i candidati e le liste)

Palazzo Lombardia
Palazzo Lombardia

DICIANNOVE LISTE PER SETTE CANDIDATI - Diciannove le liste a sostegno dei candidati alla presidenza: sull'appoggio di sette liste possono contare sia Fontana che Gori, mentre gli altri cinque candidati sono sostenuti da una sola lista. Fontana è appoggiato dal suo partito, la Lega, oltre che da Forza Italia, Fratelli d'Italia, i centristi di 'Noi con la Lombardia', 'Energie per la Lombardia' di Stefano Parisi, Pensionati, e la lista civica 'Fontana presidente' (presente solo in sette province su 12). Gori è appoggiato da Pd, lista 'Gori presidente', 'Obiettivo Lombardia per le autonomie', gli 'ulivisti' di 'Insieme', 'Lombardia progressista' (lista vicino a Giuliano Pisapia), 'Piu' Europa con Emma Bonino' (presente tutte le province tranne Mantova e Lodi) e 'Civica popolare', fondata da Beatrice Lorenzin. 

PREMIO MAGGIORANZA - La legge elettorale lombarda è formulata secondo un sistema proporzionale con premio di maggioranza. E' proclamato eletto presidente della Regione il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Diversamente dall'elezione dei sindaci, non è previsto un secondo turno con ballottaggio. 

Una veduta della città di Milano fatta dal 39° piano del Palazzo Lombardia
Una veduta della città di Milano fatta dal 39° piano del Palazzo Lombardia
AL PIRELLONE IL CENTRODESTRA DA 23 ANNI - La maggioranza lombarda è di centro destra da 23 anni, ovvero dalle elezioni del 1995, quando vinse Roberto Formigoni che rimase in carica per 8 anni, per poi cedere il timone a Roberto Maroni che ha rinunciato  a ricandidarsi, meno di due mesi prima delle elezioni, passando il testimone ad Attilio Fontana. 

LO SPOGLIO - Per conoscere il governatore bisognerà aspettare lunedì: lo scrutinio delle schede regionali comincerà il 5 marzo alle 14. 

 

 

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