Il comizio di Simone Di Stefano a Milano
Milano, 24 febbraio 2018 - Simone Di Stefano, leader nazionale e candidato premier di CasaPound, è a Milano per un comizio elettorale davanti al Castello Sforzesco. "Sono sconcertato dal clima di tensione e violenza che sta segnando questa campagna elettorale - ha detto Di Stefano prima di salire sul palco - il nostro è un programma sociale avanzato che prevede il recupero della sovranità di questo Paese. Non vogliamo uno stato totalitario, difendiamo a spada tratta la Costituzione, vogliamo governare seguendo le regole".
Di Stefano ha poi preso la parola davanti ai militanti, qualche centinaio, intervenuti al comizio: "Da una parte ci siamo noi di CasaPound che, nel pieno delle regole e della democrazia, ci candidiamo alle elezioni nazionali. Dall'altra parte abbiamo un'organizzazione anonima che non chiederà agli italiani di mettere un segno sulla scheda elettorale, ma che pensa di poter fermare con la violenza il nostro diritto di fare politica. L'argomento di molti partiti è la cancellazione di CasaPound: l'ala violenta è fatta da pochi pupazzi, da cialtroni, da figli di papà in attesa di esser parcheggiati in qualche banca. Ma hanno preso una linea pericolosa. Hanno passato il segno. Il ministro dovrebbe guardare bene perché non è la prima volta che usano l'esplosivo. Ma non ce ne frega niente della guerra civile e del gioco degli opposti estremismi. È esattamente la logica che in questi anni ha permesso ai grandi poteri di governare, perché o si votava l'ordine costituito o la guerra civile. Vi comunico che non c'è alcuna guerra civile, si tratta di pochi stupidi annoiati e non cadremo nella provocazione. Ci andiamo a prendere il nostro milione di voti per entrare in Parlamento".
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