Autonomia della Lombardia, Pd e M5S con il centrodestra. Al via il tavolo con il Governo

La votazione ha visto 67 favorevoli su 72 votanti e solo 4 contrari. Il presidente tratterà con il Governo per ottenere maggiori competenze e relative risorse

Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milamo, 7 novembre 2017 - Approvata a larghissima maggioranza la risoluzione per l'autonomia della Lombardia: 67 voti favorevoli su 72 votanti e solo 4 contrari in Consiglio regionale. La risoluzione dà così il mandato al presidente Roberto Maroni di trattare con il Governo maggiori competenze e relative risorse, dopo il referendum consultivo per l’autonomia del 22 ottobre. A favore hanno votato i gruppi di centrodestra (Lega, FI, Ap, Lista Maroni, Fdi, Pensionati), di centrosinistra (Pd, Patto Civico) e M5S. I quattro dissensi provengono da Maria Teresa Baldini di Fuxia People, dai due consiglieri Massimo d’Avolio e Onorio Rosati di Mdp e dal dem Corrado Tomasi. Astenuta la consigliera regionale di Insieme Chiara Cremonesi.  Dopo la lettura del risultato, è partito un corale applauso in aula e molti consiglieri e assessori hanno stretto la mano o abbracciato il governatore.  I più entusiasti, i consiglieri della Lega Nord, che dopo la votazione si sono messi in gruppo e, voltandosi verso la tribuna stampa, hanno mostrato una grossa bandiera che da tempo vorrebbero diventasse quella ufficiale della Regione Lombardia. È formata dallo stemma della rosa camuna e dalla croce di San Giorgio. La seduta si è sciolta poco dopo. 

La risoluzione, passata attraverso le commissioni consiliari, l'approvazione di una bozza condivisa quasi da tutte le forze politiche, solo M5S astenuti, in Commissione Affari istituzionali, per approdare in aula, oggi, corredata da un centinaio di emendamenti, tra maggioranza, opposizione e Giunta, si e' arenata intorno alle 16, dopo il discorso del governatore. Una sospensione di quasi 1 ora ha permesso ai gruppi di maggioranza e opposizione, insieme al presidente dell'assemblea regionale Raffaele Cattaneo e al governatore Maroni, di trovare un accordo sul pomo della discordia: con l'emendamento 101 viene cambiato il punto d) del punto 2/3 dell'Allegato A della bozza di risoluzione, che riguarda la materia dell'istruzione che chiede la 'disciplina attuativa della parita' scolastica e degli strumenti relativi come stabilito dalla legge 62/2000', diventando 'la disciplina attuativa delle norme in materia scolastica, nel rispetto dei principi di liberta' e di servizio pubblico stabiliti dalla Costituzione e validi per tutte le istituzioni scolastiche'.

Tra i 100 emendamenti presentati, ne sono stati approvati circa la meta', molti a firma del relatore e presidente della Commissione Affari istituzionali Carlo Malvezzi (FI), della Giunta e alcuni dell'opposizione, PD e M5S. Gli altri emendamenti sono stati respinti, ritirati o accorpati. Durante le dichiarazioni di voto, Cremonesi ha spiegato la sua astensione come un "giudizio sospeso su una risoluzione che risente dei difetti figli della velocita' con cui e' stata concepita, nonostante lo sforzo politico". Roberto Bruni (Patto Civico), ha espresso un "voto favorevole con qualche perplessita'", mentre Dario Violi (M5S), il cui gruppo si era astenuto in sede di approvazione della bozza di risoluzione in Commissione Affari istituzionali, nonostante il voto favorevole, ha sottolineato che "durante la campagna referendaria so e' parlato di immigrazione, sicurezza e residuo fiscale ma il documento che, oggi, ci accingiamo a votare, non contiene nessuna di queste parole chiave". In ogni caso, "finalmente parte un iter che serva come monito e messaggio per tutti i colleghi in parlamento, perche' non frenino il governo su questa trattativa e' auspico che da quest'aula parta il messaggio chiaro dei cittadini lombardo che chiedono, a Roma, di cambiare rotta, rispetto agli ultimi 3 anni, in cui si e' tentato di svuotare le Regioni in favore del centralismo e deve passare l'idea che chi fa le cose meglio deve essere premiato e non punito", spiega Violi. Nel dichiarare il nostro voto favorevole, vorrei ricordare che il cuore di questa risoluzione e' il coordinamento della finanza pubblica, dato che ho sentito qualcuno dire che non c'e' il residuo fiscale in questo documento", conclude Massimiliano Romeo (Lega Nord).

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