Medico ucciso in casa per rapina, pena ridotta: "I banditi non sono fuggiti"

Confermata la "penale responsabilità" ai due moldavi che avrebbero fatto da palo durante la rapina finita in omicidio del medico milanese Marzio Colturani

Rapina con omicidio a Milano, muore Marzio Colturani

Rapina con omicidio a Milano, muore Marzio Colturani

Milano, 30 luglio 2015 - Dopo la scarcerazione Valerio Cociu e Alexander Bunduchi hanno «atteso sostanzialmente liberi l'esito di questo giudizio pur consapevoli della pesante pena che rischiavano di vedersi comminata». Per questo i due moldavi accusati a vario titolo di avere organizzato e preso parte alla rapina che, il 13 novembre 2007, sfociò nell'omicidio del medico milanese Marzio Colturani, si sono resi «meritevoli delle attenuanti generiche». Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 8 aprile, avevano ridotto da 24 anni e mezzo di reclusione a 17 anni e 3 mesi la pena inflitta ai due moldavi. Era stata confermata invece la condanna a 6 anni e 7 mesi di reclusione per rapina aggravata inflitta in primo grado a un terzo imputato, Iure Popescu, accusato di essere a capo dell'organizzazione criminale che decise di mettere in atto il colpo.

La banda entrò in casa del medico, sorprendendolo mentre si trovava insieme al figlio Luca. I rapinatori li misero fuori combattimento e li legarono. Marzio Colturani morì sotto gli occhi del figlio, soffocato a causa del bavaglio troppo stretto. I tre moldavi hanno già trascorso circa sei anni in carcere in custodia cautelare, e attualmente sono in libertà. Secondo i giudici del processo d'appello 'bis' (la Corte di Cassazione aveva annullato le condanne inviando gli atti a Milano per un nuovo processo) è «confermata la penale responsabilità» di Cociu e Bunduchi, che avrebbero fatto da palo durante la rapina, «e il coinvolgimento degli stessi in fatti criminali rilevanti come questo ma anche più minuti».

Avrebbero svolto un ruolo «significativo e di supporto indispensabile nella realizzazione della rapina». L'omicidio, quindi, è stato un «evento prevedibile evoluzione della rapina che si andava a commettere in un'abitazione ove erano presenti due persone che dovevano essere rese inoffensive per un certo lasso temporale». Sono state concesse però le attenuanti anche perché dopo la scarcerazione non hanno tentato di fuggire o di allontanarsi dall'Italia. Responsabilità nella rapina sono state contestate anche a Popescu, «figura di tutto rispetto nell'ambito della criminalità moldava a Milano - concludono i giudici - tant'è vero che non solo è ritenuto l'organizzatore dell'associazione per delinquere ma era anche figura cui rapportarsi per risolvere problemi o difficoltà».

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