'Ndrangheta, smantellata la 'locale' di Mariano: 28 persone arrestate

L'attività investigativa ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali proprie della 'locale' di Mariano Comense, dedita secondo le indagini al traffico internazionale degli stupefacenti

'Ndrangheta, uno dei dialoghi all'interno della locale di Mariano Comense

'Ndrangheta, uno dei dialoghi all'interno della locale di Mariano Comense

Milano, 18 febbraio 2016 - Ventotto persone - ritenute responsabili di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale degli stupefacenti, usura, estorsione e rapina - sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Milano. Gli arrestati sono 27 italiani e un albanese, catturati in Brianza, nelle province confinanti nonché in quelle di Crotone, Reggio Calabria e Bari.

L'indagine ha acquisito, nei confronti di 11 fra gli arrestati, incontrovertibili elementi probatori in ordine alla loro affiliazione alla 'ndrangheta. L'attività investigativa, inoltre, ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali proprie della 'locale' di Mariano Comense che, dedita secondo le indagini al traffico internazionale degli stupefacenti destinati ai mercati lombardi, calabresi e pugliesi, realizzava ulteriori profitti sottoponendo a estorsione i commercianti del territorio, non tralasciando l'usura e le rapine. Nel corso delle indagini è emerso il disaccordo tra la figura del presunto capo e quella di un affiliato che rivendicava per sé un ruolo di maggiore preminenza all'interno della struttura. La questione è stata oggetto di numerose "discussioni" ed è stata portata all'attenzione dei vertici criminali in Calabria.

 

"Passati 5 anni e mezzo dall'operazione Infinito e siamo ancora qua, con l'Ndrangheta in territorio lombardo. Ma se quel luglio 2010 c'era solo una ipotesi investigativa, oggi c'è la certezza di essere di fronte ad un fenomeno di netto radicamento della 'ndrangheta in Lombardia. Stavolta in particolare nel comasco ma è una operazione che si propone come proseguimento delle precedenti note, senza soluzione di continuità". Così Alessandra Dolci ha contestualizzato l'operazione dei carabinieri effettuata le scorse ore cha ha portato all'arresto di 28 persone in 5 province lombarde ( Milano, Monza e Brianza, Varese, Pavia e Como) oltre che in Calabria e Puglia.

Le indagini sono iniziate a seguito di due episodi di intimidazione avvenuti a Sesto San Giovanni il 18 e il 21 dicembre 2012. Erano stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco ad alcune vetture in un contesto di contesa di territorio per lo spaccio. Il traffico di stupefacenti legato all'operazione è di dimensione internazionale, sono stati sequestrati oltre 200 chili di droga tra cocaina e marijuana. Quest'ultima arrivava dall'Albania, la cocaina dall'Olanda e l'hashish, in misura minore, dalla Spagna. La Lombardia, il comasco, era territorio di stoccaggio, poi gli stupefacenti andavano a nutrire i circuiti di distribuzione ai consumatori di tutta la Regione ma anche di Puglia e Calabria.

I 28 arresti di oggi, a cui se ne é aggiunto uno in flagranza di reato per spaccio, riguardano tutti alla locale di 'ndrangheta di Mariano Comense che al traffico di stupefacenti affiancava anche attività di usura e rapine. In particolare stamani nel presentare l'operazione, Dolci assieme a Marcello Tatangelo e ai rappresentanti dell'arma dei carabinieri locali e provinciali, ha ricordato due rapine entrambe ai danni di uffici postali il cui direttore è tra gli arrestati. Nell'elenco, emerge anche il soggetto "numero 19" di quelli partecipati al celebre summit dell'ottobre 2009 presso il circolo Falcone Borsellino, "finalmente identificato. Ora ne mancano 3 o 4 non identificati, contiamo sulle future operazioni" ha commentato Dolci spiegando che in manette sono finiti anche altre persone giá condannati per la notte dei fiori di San Vito, altre condannate e poi scarcerate, "oltre a soggetti nuovi".

Come "da tradizione" in Lombardia anche in questo caso la 'ndrangheta si presenta come una struttura da " solving problem" attirando soprattutto piccoli imprenditori che la preferiscono alle vie istituzionali e legali. Uno di questi ha collaborato alle indagini e spontaneamente ha parlato della propria condizione di vittima di estorsione. Oltre alle indagini tecniche e a questa testimonianza, gli inquirenti hanno potuto contare anche sulle dichiarazioni di Pasquale Nocera, già condannato per omicidio, relative al traffico di stupenfacenti. Gli arresti in Lombardia sono stati fatti dai carabinieri di Monza, sotto la guida della direzione distrettuale antimafia di Milano.

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