Expo, un commissario per Padiglione Italia: Cantone decide entro il weekend

Incontro lampo con Sala e Martina a Roma. Allerta sui tempi di consegna del palazzo nazionale

Il cantiere di Padiglione Italia (Newpress)

Il cantiere di Padiglione Italia (Newpress)

Milano, 19 marzo 2015 - Entro la fine di questa settimana, al più tardi lunedì, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, deciderà quale strategia adottare per blindare l’appalto del Padiglione Italia a Expo, finito nel mirino della magistratura di Firenze nell’inchiesta su presunte gare viziate per le grandi opere nel Belpaese. Nella serata di ieri c’è stato un incontro lampo all’aeroporto di Fiumicino a Roma tra il presidente dell’Authority, di ritorno da una missione ufficiale in Montenegro, il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, e il ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, l’uomo del governo nelle faccende dell’evento milanese.

Sono tre le ipotesi al vaglio di Cantone: il commissariamento dell’appalto, come è già avvenuto, ad esempio, per Maltauro nei lavori delle aree di servizio e delle Vie d’acqua sud; il monitoraggio; la richiesta alla società, in questo caso Italiana Costruzioni, di un cambio dei vertici statutari. Il magistrato anticorruzione ha già affidato agli uomini della Guardia di finanza in forze all’Anac, guidati dal colonnello Cosimo Di Gesù, la raccolta delle carte dell’inchiesta, e ha assicurato a Sala una risposta al più tardi entro lunedì prossimo, dopo aver letto l’ordinanza. D’altronde, il tempo stringe, mancano 43 giorni all’apertura dell’Esposizione e il cantiere del padiglione nazionale è uno dei più complessi.

Tuttavia, le carte dell’ordinanza fiorentina gettano un’ombra inquietante sull’assegnazione della costruzione del palazzo. Si tratta di un appalto da 24,2 milioni di euro vinto con un ribasso del 24,4% da Italiana Costruzioni (che si dichiara estranea ai fatti dell’inchiesta), riunita in un raggruppamento temporaneo di imprese con il Consorzio veneto cooperativo. Secondo gli inquirenti, la gara sarebbe stata pilotata dai rapporti tra l’ex responsabile del Padiglione Italia, Antonio Acerbo (che in una nota del difensore si dice «estraneo») e l’ingegnere Stefano Perotti. Ora il numero uno dell’Anac dovrà trovare una soluzione che blindi l’appalto e, allo stesso tempo, salvaguardi la consegna per tempo del palazzo, che secondo il monitoraggio del sito Open Expo avverrà soltanto in zona Cesarini, il 30 aprile, ovvero il giorno prima dell’inaugurazione. Sala non ha nascosto la propria preoccupazione, specie per via dei ritardi nella realizzazione degli spazi sul Cardo, incarico che quest’estate Expo spa, sfruttando i propri poteri in deroga, aveva esteso a Italiana Costruzioni.

luca.zorloni@ilgiorno.net Twitter: @Luke_like

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