Le vie del cinema: ecco i film di Venezia e Locarno

Manca solo il Leone d’oro. Fino al 27 settembre nelle sale della città

“Foxtrot” piazza d’onore a Venezia

“Foxtrot” piazza d’onore a Venezia

Milano, 19 settembre 2017 - Forse irripetibile il successo della 74esima Mostra di Venezia, dicono più o meno tutti considerando il livello medioalto con punte ottime dei film, la ragionevole distribuzione dei Leoni d’oro, una non ricercata ma benvenuta disponibilità ai generi e dunque al pubblico e, cosa non irrilevante, la sistemazione definitiva dopo decenni della spazio architettonico. Ne faremo un assaggio, con diverse portate (da oggi al 27 settembre nelle sale della città), con l’appuntamento ormai immancabile di “Le vie del cinema - I film di Venezia e i Pardi di Locarno” (anche Locarno, per la cronaca, ha avuto nelle prime due settimane di agosto un’edizione brillante, tra le migliori degli ultimi anni). Secondo norma di esclusiva nazionale delle major americane, francamente obsoleta quando certi titoli te li ritrovi piratati su Internet, nel cartellone faremo a meno del Leone d’oro “The shape of water”, l’amore horror di fantascienza di Guillermo del Toro, e del suo antagonista “Three Bollboards”, la brillante black comedy di Andrew Haigh, amareggiato e non riconciliato nonostante il premio di consolazione alla sceneggiatura.

Vedremo invece un bel gruppo della selezione ufficiale, 7 titoli e citiamoli tutti (programma completo online su leviedelcinema.lombardiaspettacolo.com e facebook.com/agis.lombarda): il Leone d’Argento “Foxtrot” di Samuel Maoz, vincitore nel 2009 del Leone d’oro con “Lebanon”, il Leone d’Argento per la regia, ma anche Leone alla Miglior Opera Prima “Jusqu’à la garde” di Xavier Legrand, cronaca di vita familiare violenta dalla parte dei bambini, la Coppa Volpi per l’interpretazione maschile “L’insulte”, sulla difficile convivenza tra palestinesi e arabi cristiani del libanese Ziad Doueiri, arrestato e poi rilasciato appena tornato in patria dal Lido, l’altra storia di infanzia ferita (tema ricorrente quest’anno) “Angels wear white” della cinese Vivian Qu, il saggio di civiltà e umanesimo del grande documentarista Frederick Wiseman “Ex libris” dedicato alla Biblioteca di New York, Premio Fipresci (la critica internazionale), il melò familiare aperto al futuro delle migrazioni “La villa” di Robert Guédiguian e l’incursione (a suo modo) nel legal-thriller del giapponese Hirokazu Kore-eda con “The third murder”.

Qualche idea per le altre proiezioni. Dal Fuori Concorso: detto che “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini è anche in sala in questi giorni, sono meritevoli “La melodie” di Rachid Hami e “La fidèle” di Michaël R. Roskam, mentre da Orizzonti non bisognerebbe perdere il vincitore, “Nico 1988” di Susanna Nicchiarelli, ritratto riuscito della cantante amata da Wahrol e cresciuta in solitaria e “maledetta” meditazione artistica, il Premio per la regia e per la migliore interpretazione maschile “No date no signature” di Vahid Jalilvand e il Premio per la miglior attrice “Les bienheureux”, dell’algerina Sofia Djama (notevole per capire società e primavere arabe). In cartellone anche film dalla Settimana della Critica e dalle Giornate degli Autori.

Da Locarno? Uscirà, ma è una buona occasione per portarsi avanti con “Gli asteroidi” di Germano Maccioni, sguardo crudo e ben controllato sul presente arido delle giovani generazioni in Pianura Padana. Vale anche il Pardo per la migliore interpretazione femminile a Isabelle Huppert “Madame Hyde”.

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