Zero Gravity, un vecchio centro sportivo torna a vivere con il parkour

In questo centro di avanguardia si praticano sport estremi in cui si richiedono controllo e coordinazione dei movimenti in aria

LA NOVITÀ In questo centro di avanguardia si praticano  sport estremi da montagna ma senza neve Si chiama “urban skiing”

LA NOVITÀ In questo centro di avanguardia si praticano sport estremi da montagna ma senza neve Si chiama “urban skiing”

Milano, 15 luglio 2017 - Si chiama zero-gravity. L’obiettivo è già nel nome di questa associazione: superare la forza di gravità con acrobazie aeree. Adesso i suoi tesserati hanno una nuova struttura per riuscire nella sfida. Dove un anno fa c’erano un campo da baseball inutilizzato e spogliatoi decadenti, il vecchio centro sportivo Crespi di via Valvassori Peroni, oggi c’è un impianto sportivo polifunzionale che copre un’area di 10 mila metri quadri. "Quattomila sono coperti, ci sono trampolini elastici, vasche con cubi di gommapiuma per i tuffi, tatami e tutto ciò che serve per parkour e discipline aeree, anche un’area di primo soccorso", racconta Claudio Bonato, ufficio stampa del Uisp, Unione Italiana Sport Per Tutti, «nei 6 mila metri quadri all’aperto, invece, ci sono due campi da beach volley in sabbia, campo da calcio e da rugby, un’area per il freestyle e un parco". Dalla stretta collaborazione tra Antonio Iannetta, dirigente del Uisp, e Andrea Poffe, che a 30 anni ha detto addio a una carriera da broker a Wall Street per fondare Zero-Gravity, è nata quest’eccellenza a livello mondiale in tema di parkour e altri sport estremi. "Più in generale questa è la casa di tutti gli sportivi che praticano attività che richiedono grande coordinazione e controllo dei movimenti in aria", continua Bonato, «l’intervento di rigenerazione urbana da 4 milioni di euro, sostenuto solo da privati grazie al finanziamento di Banca Prossima, è un esempio in tutto il mondo non solo per gli impianti sportivi di ultima generazione, ma anche per la totale sostenibilità energetica. Zero gravità e zero emissioni dunque? "Sì, la palestra è completamente autosufficiente grazie ai 200 pannelli fotovoltaici installati sul tetto che permettono di alimentare l’impianto illuminante totalmente a Led.

In più il sistema di riscaldamento non utilizza combustibili fossili, ma pompe di calore efficienti ed ecologiche". In questo centro d’avanguardia per gli sport estremi si praticano anche sport tipicamente da montagna, «ma senza neve, si chiama urban skiing". Nella palestra abbiamo rampe di un materiale che simula aderenza e consistenza della neve, si cade su distese di polistirolo e gli albergatori alpini hanno cominciato a chiedersi: «Ma dove sono andati a finire i milanesi amanti di sci e snowboard?".

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