Ecco i cavalieri del terzo millennio: in battaglia due volte a settimana / FOTO

Viaggio a Ranaan, la scuola di spada medievale

Cavalieri di Ranaan durante un allenamento

Cavalieri di Ranaan durante un allenamento

Milano, 30 aprile 2017 - Mitteni e sabaton, sgualembri e imbroccati. Cavalieri e scudieri uniti da un codice d’onore e un vocabolario antico: una parte di Milano è rimasta nel 1400 e sogna battaglie campali fino all’ultimo uomo. Sono i 40 allievi della scuola di spada medievale “Cavalieri di Ranaan”, fondata nel 1996 da Ulisse Provolo, 39 anni alias “Leggenda”, la cui storia affonda le radici fino al tempo delle Crociate. «Facevo fioretto sin da quando avevo 12 anni – racconta -, poi mi sono interessato alle arti marziali e alla storia. ‘Ranaan’ nacque per recitare nei film ma ora è l’unica scuola di Historical medieval battle (Hmb) in Lombardia, fra le prime 10 di spada medievale a contatto pieno mai nate in Italia». I Cavalieri di Ranaan sono studenti, impiegati, commessi e imprenditori dai 16 a oltre 40 anni e si allenano il mercoledì nel centro sportivo Crespi di via Valvassori Peroni e il venerdì in via Val Cismon.

Anche grazie a Provolo l’Italia può schierare 51 combattenti al Battle of Nations, il mondiale di Hmb iniziato sabato e in programma fino a domani a Barcellona, con 33 nazionali. In questo sport, che per fedeltà storica si richiama al Flos duellatorum scritto nel 1410 da Fiore dei Liberi, è tutto vero: le armi (spuntate), i colpi d’ascia dati sugli elmi d’acciaio e le cariche per abbattere l’avversario nei ‘buhurts’, spettacolari battaglie 21 contro 21. «Chi cade viene eliminato, anche nel 5 contro 5 - spiega Provolo -. Nei duelli uno contro uno si contano invece i tocchi inferti». Con lui in Spagna, per la selezione lombarda “Sforza”, c’è l’allievo Andrea Rossi, 23 anni, nome di battaglia “Unicorno d’Africa”.

Chi entra in ‘Ranaan’ impara le 15 regole d’onore e parte come novizio, poi scudiero (semplice, armato, combattente), guerriero (semplice, da mischia e campione) e cavaliere. L’armatura, d’acciaio semplice o temprato, pesa fino a 40 chili e costa dai mille ai 2mila euro. In caso di ‘usato’ il prezzo si riduce molto e comunque «nell’officina di via Comasina ripariamo di tutto». Il gambeson, giacca imbottita sotto la corazza, va dai 50 ai 140 euro (forbice usato-nuovo); l’elmo dai 110 ai 450 euro; le braccia dagli 80 ai 500; una corazza ‘brigantina’ dai 200 ai 500 euro; le gambe dai 50 ai 350 euro.

«Il nostro equipaggiamento è quello in uso dai guerrieri al ritorno dalle crociate nel 1380», spiega Provolo che ha dedicato il nome della scuola alla fortezza conquistata nel 1101 da San Proclo, a nord di Tel Aviv (oggi Ra’anana): «Quel condottiero era un mio antenato», afferma. Il simbolo è una rosa dei venti, orientamento in mezzo al deserto. Facile temere infortuni, ma il maestro assicura: «Siamo professionisti e dentro le corazze ci sono atleti, non figuranti. La scuola fornisce le armature sin dall’inizio e oltre alla pratica ci sono esami teorici e storici». Come a dire: «I Cavalieri di Ranaan sono da mille anni cavalieri dell’intelligenza, oltre che di armi».

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