Scopre nel suo bar duemila libri e li distribuisce nel quartiere

Ha scovato oltre duemila libri, anche risalenti ai primi del ’900 e fino a pubblicazioni del decennio scorso, nel bar che ha rilevato tre settimane fa in via Varanini

Gianni Macario Cuia con i libri in mano (Newpress)

Gianni Macario Cuia con i libri in mano (Newpress)

Milano, 13 luglio 2017 - Ha scovato oltre duemila libri, anche risalenti ai primi del ’900 e fino a pubblicazioni del decennio scorso, nel bar che ha rilevato tre settimane fa in via Varanini. Le serrande erano chiuse da oltre due anni. I volumi riempivano due librerie ma erano anche nascosti dietro il balcone, in cantina e persino in bagno, racchiusi in decine di scatoloni. Un tesoretto prezioso, lasciatogli dall’ex gestore del «Bar dello sport», e che Marco Daniele Ghesa, 29 anni, ha deciso di regalare agli abitanti del quartiere che gli ha dato tutto: il «NoLo», ossia l’area a nord di Loreto, fra viale Monza e via Venini, a forte riconversione creativa.

Dopo che ha pubblicato un post su Facebook, sono andati via più di mille volumi in questi giorni. Daniele, originario di Genova ma con tante esperienze in giro per l’Italia, è arrivato a Milano due anni fa con l’obiettivo di diventare un grafico. Si è mantenuto da solo, facendo mille lavori. «Sono arrivato che non avevo niente. La scrivania, il letto, la libreria me li hanno regalati la gente di questo posto. A Milano ho seguito un corso di grafica ma purtroppo un lavoro nella pubblicità non è saltato fuori». Invece di tornarsene a casa con le pive nel sacco, Daniele è rimasto. E con il socio Gianni Macario Cuia, ha deciso ad un certo punto di aprire un locale tutto suo.

«Due mesi fa cercavamo un bar in questa zona che è in forte rivalutazione – sarà la futura «Isola» - e dove io stesso abito. Quando ho visto l’insegna «Bar dello sport» sono rimasto colpito: era così anni’80. Abbiamo firmato velocemente un accordo con il proprietario. Mai avremmo immaginato di trovare tutti quei libri ma anche moltissimi quadri e una trentina di orologi appesi alle pareti».

Sull'ex titolare c’è un velo di mistero che rende ancora più intrigante la faccenda: «Non l’ho mai visto, non so chi sia. Non so dire se la sua fosse una personale mania o un tentativo di aprire un caffè letterario». Il locale intanto è in fase di ristrutturazione, l’inaugurazione è a settembre. Si chiamerà Nolo-Soho, fusione fra il nome dell’area e il quartiere artistico di Londra. «Mi piace l’idea che uno dica: «Dove andiamo stasera? Nolo-Soho…». Sarà un lounge bar molto urban style. Faremo anche esposizioni di natura artistica». Fra i libri deposti sui tavoli peschiamo a caso «Tornata alla terra» di Mary Webb, pubblicato dall’editore Mondadori nel 1933 nella collana Medusa. Possibile che da buon genovese non abbia pensato di rivendere tutti questi volumi e di ricavarne un gruzzoletto? Daniele risponde con un sorriso: «Di genovese ho solo le origini. Qui ci si aiuta reciprocamente: è successo a me in passato, ora sento che è il mio turno. Mi fa piacere che già molte scuole abbiano trovato testi per la loro biblioteca e lo stesso un’associazione per disabili. Per me? Ho conservato solo qualche libro di arte egizia di cui sono appassionato. Il vero tesoro è la felicità che sto provando ora». Annamaria Lazzari

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