"Reato di tortura, fare presto": l'annuncio del ministro a Milano, città di Beccaria

Il ministro Andrea Orlando ha citato anche Pietro Verri, intellettuale illuminista milanese. "Dobbiamo introdurre il reato di tortura nel codice penale"

Andrea Orlando, ministro della Giustizia, a Milano

Andrea Orlando, ministro della Giustizia, a Milano

Milano, 28 gennaio 2017 - "Qui, nella città di Cesare Beccaria voglio ribadire l'impegno per l'introduzione del reato di tortura. Non possiamo perdere altro tempo nell'affermare un principio che tra l'altro ci viene richiesto anche in sede europea e internazionale". Sono le parole del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante il suo intervento alla cerimonia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Milano. Nell'annuncio di voler introdurre il reato di tortura nel codice penale, il ministro ha citato le Osservazioni sulla tortura di Pietro Verri: "'Mi pare impossibile che l'usanza di tormentare privatamente nel carcere per avere la verita' possa reggere per lungo tempo ancora'. Aveva ragione: non ha retto. Pero' nessuna conquista e' definitiva, come dimostrano le cronache di questi giorni.

Secondo Orlando tutto cio' "sarebbe un po' piu' facile, se l'opinione pubblica fosse meno disattenta. Resto infatti stupito di quanta poca eco abbia avuto ieri la notizia che per la prima volta l'Italia non e' tra i primi cinque paesi per numero di casi pendenti innanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Ho potuto leggerla su un solo quotidiano nazionale. Eppure si tratta di un deciso cambio di passo, come spiegava l'articolista, che finalmente torna ad allinearci ai paesi di piu' salda tradizione giuridica. In realta', proprio citta' come Milano raccontano, ben piu' di altri luoghi, quale patrimonio di diritti la civilta' giuridica porta con se'".

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