Blitz in via Paladini, imbrattato il murale per Ramelli

Falce e martello e slogan per la Volante rossa

Commemorazione del militante di destra Sergio Ramelli ucciso in un agguato

Commemorazione del militante di destra Sergio Ramelli ucciso in un agguato

Milano, 28 febbraio 2018 - Una falce e un martello disegnati con spray blu. E due scritte: «Onore alla Volante rossa» e «Fasci appesi». Simboli e slogan che spesso vediamo sui muri della città. Simboli e slogan che però assumono un significato ben diverso se compaiono sul murale dedicato alla memoria di Sergio Ramelli, il militante del Fronte della gioventù, associazione giovanile del Movimento sociale italiano, aggredito a colpi di chiave inglese il 13 marzo 1975 in via Amadeo e morto dopo quarantotto giorni di agonia il 29 aprile. A 19 anni non ancora compiuti. Una delle tante vittime della violenza politica degli anni Settanta celebrata ogni anno dai movimenti di destra ed estrema destra con una processione e una deposizione di candele proprio davanti a quel murale, sotto casa in via Paladini 1, e con la commemorazione del «presente» in viale Argonne dedicata pure a Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi.

Il raid è andato in scena probabilmente nella notte tra domenica e lunedì; ieri pomeriggio le scritte erano già state ripulite, ma le forze dell’ordine, in particolare gli agenti della Digos, hanno comunque registrato l’episodio in un periodo di alta tensione tra opposte fazioni. Basti citare ad esempio il recentissimo caso avvenuto nella zona di piazza Sant’Agostino: a inizio febbraio, al termine di un corteo di antagonisti partito da via Gola, qualcuno aveva lasciato, tra le altre più generiche, la scritta «La tua testa come trofeo. Morte al fascista» preceduta dalle generalità di un ventenne residente a qualche centinaio di metri e considerato vicino agli ambienti di CasaPound e del Blocco studentesco, l’associazione delle «tartarughe nere» sempre più attiva e rappresentativa negli organi direttivi di licei e istituti tecnici milanesi. Un attacco diretto, con tanto di nome e cognome. Da non sottovalutare. Ora il blitz in zona Città Studi contro Ramelli. E non è la prima volta che succede, visto che nell’estate del 2016 il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato denunciò l’imbrattamento del murale con una macchia di vernice rossa poi ripulita. E pochi giorni prima, ad agosto, erano comparse come l’altroieri una falce e un martello «sulla scritta che lo ricorda con affetto – sottolineò ai tempi l’ex vicesindaco – senza odio e senza rancore».

nicola.palma@ilgiorno.net

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