Milano, il business dei giubbotti vegani

Bottiglie riciclate per l’imbottitura al posto del piumino d’oca La startup milanese Save The Duck vola e apre il primo negozio monomarca

Save the Duck

Save the Duck

Milano, 25 febbraio 2018 - Trentadue milioni di fatturato. Una crescita del 15% rispetto all’anno precedente, in doppia cifra come accade stabilmente dal 2012. E poi c’è una voce che non si legge nel bilancio: «Solo nel 2017 abbiamo salvato oltre 3 milioni di oche». Lo certifica Nicolas Bargi, ad, ideatore e fondatore della startup milanese Save The Duck, il primo marchio di piumini 100% animal free, che otto mesi fa è entrata nel programma Elite di Borsa Italiana, l’iniziativa di Piazza Affari lanciata per accelerare la crescita delle piccole e medie imprese più meritevoli. «Volevo portare sul mercato un’alternativa ai giubbotti classici - racconta Bargi -. Già nello sport non si utilizzava più la piuma d’oca. Perché, allora, non incentivare il sintetico anche in città, ribaltando il luogo comune di prodotto più povero e promuovendolo come tessuto più tecnico?». Save The Duck (22 dipendenti) non ha nascosto la missione. Il logo è una papera che fischietta felice e il nome - dall’inglese “salviamo l’oca” - ha trovato terreno fertile negli anni in cui la sensibilità animalista e le battaglie per l’ambiente si sono moltiplicate. 

Solo nel 2017, l’azienda che aprirà nel centro di Milano il primo negozio monomarca ha collezionato riconoscimenti per la sostenibilità: il premio Mario Unnia-Talento & Impresa nella categoria «Innovazione sostenibile» e il Peta Uk Menswear Fashion Aword 2017. Merito della tecnologia Plumtech. «È un’ovatta tecnica termoisolante - spiega Bargi - che viene ricavata in gran parte dal riciclo delle bottiglie di plastica ed è soffice come la piuma. Ma l’idea di moda sostenibile va oltre: i nostri limiti nell’utilizzo di sostanze chimiche sono più bassi di quelli fissati dall’Europa». La sfida delle prossime collezioni è «un’imbottitura 100% riciclata», anticipa il fondatore di Save The Duck, che esporta in 29 Paesi del mondo. I primi mercati esteri in Europa sono Germania, area Benelux e Scandinavia. Seguono Russia, Giappone, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti. «In Italia - sottolinea l’ad - vogliamo potenziare la distribuzione con ill negozio monomarca di Milano e lo sviluppo dell’e-commerce. Le vendite online valgono 700mila euro del fatturato».

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