Obama a Milano: viaggio tra simboli della città, poi sale su predellino per salutare fan

Due giorni tra cibo e politica: tutto pronto per il summit internazionale Seeds&Chips

Obama  fra le guglie del Duomo

Obama fra le guglie del Duomo

Milano, 9 maggio 2017 -  A colpirlo è stata soprattutto la Cappella Iemale del Duomo, dove un tempo si celebravano le funzioni. Poi è rimasto a bocca aperta una seconda volta, Barack Obama. È successo quando, tra l’incredulo e l’affascinato, gli hanno raccontato del cantiere della cattedrale, aperto da sette secoli, tra una fase e l’altra. Nella sua prima visita a Milano, l’ex presidente degli Stati Uniti non ha voluto perdersi nulla del monumento simbolo della città. Due volte ha visto anche la Madonnina: prima la copia a grandezza naturale realizzata per l’Expo, ora in mostra nel retrocoro, poi l’originale, quella che svetta sulla guglia maggiore. Accompagnato da monsignor Gianantonio Borgonovo, Obama è infatti salito sulle terrazze del Duomo. Dall’altare maggiore fino alla sommità della cattedrale: il giro è stato esattamente lo stesso compiuto dalla moglie Michelle e dalle figlie nel 2015, quando vennero in città per l’Expo. E tra il sacro e il profano, tra simboli eterni della città e simboli di passaggio, Obama ha concesso pure un terzo “bis”: il predellino. Lui ci è salito poco dopo le 15, uscendo dall’hotel dove ha preso non una stanza ma ben tre piani, il Park Hyatt Hotel di via Grossi, per andare alla Pinacoteca e alla Pinacoteca Ambrosiana, prima tappa della sua prima giornata milanese. Non lontano piazza San Babila, dove, in un’altra era politica, nel 2007 per l’esattezza, a salire sul predellino era stato Silvio Berlusconi. Quest’ultimo vi salì per annunciare la fine di Forza Italia e l’inizio del Popolo della Libertà, Obama vi è salito per salutare la folla assiepatasi fin da metà mattinata davanti all’hotel. Grande il clamore e il sentimento che suscita, anche tra i giovanissimi, il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti.

Motivo della visita: l’intervento di oggi pomeriggio in Fiera, a Rho, nell’ambito di «Seeds and Chips», manifestazione dell’innovazione agroalimentare. Sotto i padiglioni fieristici riceverà, oggi, dal sindaco Giuseppe Sala le chiavi della città. Sotto i padiglioni fieristici incontrerà, sempre oggi, Paolo Palumbo, un ragazzo malato di Sla e appassionato di cucina che ha espresso il desiderio di consegnargli il suo libro di ricette, pensate per le persone che, a causa diverse patologie, hanno difficoltà di deglutizione. Obama da monsignor Borgonovo ha invece ricevuto, ieri, un «Duomo clock» bianco, un orologio-riproduzione della cattedrale, un orologio a cucù. Tornerà a immergersi nell’arte oggi, l’ex inquilini della Casa Bianca, andando a visitare il Cenacolo. Ieri è atterrato all’aeroporto militare di Linate alle 11.52, da qui il trasferimento in hotel con un corteo di 14 auto al seguito. Quindi, poco dopo le 15, la visita alla Pinacoteca Ambrosiana, la cui biblioteca custodisce il celeberrimo Codice Atlantico di Leonardo da Vinci ma anche il volume delle «Opere di Virgilio» appartenuto a Petrarca, con tanto di annotazioni autografe a margine. Seconda tappa, il Duomo. Fissa la durata della visita: 40 minuti alla Pinacoteca e 40 minuti nella cattedrale. Alle 17.29 il ritorno in hotel per l’incontro col segretario del Pd nonché ex premier, Matteo Renzi. Un’ora e dieci minuti più tardi i due uscivano insieme alla volta di via Clerici, per la cena organizzata dalla Obama Foundation con gli imprenditori italiani. Lunga la lista di nomi, tra presenti ed invitati: John Elkann, Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo, Maria Luisa Todini, Emma Marcegaglia, Mario Monti, Diego Della Valle e i padroni di casa, Paolo Magri e Giampaolo Massolo.

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