Lombardia, salta il direttore generale del Welfare Marco Trivelli

Un incarico durato solo otto mesi: spostato a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza. Al suo posto arriverà Giovanni Pavesi

Marco Trivelli, direttore generale della sanità in Lombardia

Marco Trivelli, direttore generale della sanità in Lombardia

Milano, 18 febbraio 2020 - Nuovo cambio al vertice, dopo solo otto mesi, nella sanità lombarda:  Marco Trivelli è stato rimosso dall'incarico di direttore generale welfare della Regione Lombardia e spostato a Vimercate. Al suo posto è in arrivo Giovanni Pavesi, classe 1961, laurea in economia e commercio con master in direzione aziende sanitarie e general manager dell'azienda sanitaria Ulss 8A di Padova. 

"Si tratta di destinare un'importante risorsa in termini di competenza ed esperienza alla guida di un'area strategica per la quale l'assessorato al Welfare di Regione Lombardia vuole riservare la massima attenzione, rappresentando un bacino di utenza di circa 700mila abitanti, una delle più grandi della Lombardia" scrive la Dg Welfare a proposito del nuovo incarico di Trivelli. "La Asst di Vimercate - prosegue la nota - con la rete dei suoi cinque nosocomi (Vimercate, Desio, Carate, Giussano e Seregno) con diverse intensità di cura e ricca di professionalità necessita infatti di una continuità di guida di alto livello". "Giovanni Pavesi - conclude la nota - è anche un qualificato componente del Network Bocconi che riunisce una quarantina tra i migliori direttori generali delle aziende sanitarie in Italia. Il Network si confronta a frequenza periodica mettendo a fattor comune le migliori pratiche riguardanti le strategie, l'organizzazione, la gestione e la tecnologia delle aziende sanitarie".

Trivelli, 56enne manager sanitario di lungo corso con esperienza all’Ospedale Niguarda a Milano e agli Spedali Civili di Brescia e molto vicino a Comunione e Liberazione, era succeduto a giugno a Luigi Cajazzo, che era stato scelto dall’ex assessore al Welfare Giulio Gallera. Trivelli in questi mesi ha gestito sia la seconda ondata di Covid-19 che il piano vaccini, oltre alla questione sulla non dovuta zona rossa di gennaio (su cui si è scatenata una guerra tra Regione Lombardia e Istituto Superiore di Sanità).

Le reazioni

Immediate le reazioni per il cambio al Welfare. “Meno male che in regione Lombardia abbiamo fatto tutto bene”, ha commentato ironicamente il consigliere di Azione, Niccolò Carretta. “Ha lavorato in un clima politico certamente non sereno e sono sicuro abbia fatto il massimo mettendo anche la sua faccia in commissione sanità al posto dell’assessora Moratti che è sparita - ha proseguito Carretta, riconoscendo a Trivelli l'impegno -. Ma se dopo Gallera cambia ancora anche il Dg Welfare, almeno si riconosca davanti ai cittadini l’enorme quantità di errori fatti e mancanze oggettive di questi mesi, interrompendo finalmente questa narrazione del 'va tutto bene'. Auguro buon lavoro al nuovo incaricato, nella speranza che questo avvicendamento tolga ogni scusa e si inizi a lavorare velocemente e con serietà per la tutela della saluta dei lombardi”. "La notizia sempre piu' insistente in queste ore di una rimozione in piena pandemia di Trivelli  rappresenta un segnale preoccupante. Un allontanamento che segue di qualche settimana quello di un'altra figura chiave della sanita' lombarda per tutto il 2020, quella dell'ex assessore Gallera. Credo che questa scelta sia la rappresentazione plastica della grande confusione che regna ancora nella giunta regionale, un gruppo che in tutti questi mesi ha sempre preso decisioni in solitaria e non ha mai mostrato vera volonta' di costruire una proficua collaborazione con il Governo e gli enti locali", ha aggiunto  Gianni Girelli, Presidente Commissione regionale d'Inchiesta Covid19. Sulla question è intervenuto anche il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul: "Le difficoltà e le inefficienze della Regione di fronte al virus non si risolvono con i cambi di nomi, tanto più nel caso di Trivelli, che con la sua competenza ha spesso fatto scudo alle mancanze di altri, ma con un cambio di strategia che deve avere come perno la modifica in tempi rapidi della legge regionale che governa la sanità, e ancora prima ll'indispensabile potenziamento della sanità territoriale".  

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