Milano, l'Unione Atei denuncia: "Atm censura i nostri manifesti"

L'associazione: "Vietata la pubblicità contro l’ora di religione a scuola". L'Azienda: ""Nessuna preclusione"

LIBERO PENSIERO Diversi i vincoli quando  la pubblicità si fa opinione

LIBERO PENSIERO Diversi i vincoli quando la pubblicità si fa opinione

Milano, 31 gennaio 2018 - L'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (Uaar) si dice vittima di censura da parte di Atm. Al centro della denuncia c’è la pubblicità con la quale la stessa associazione intende invitare le famiglie che entro il 6 febbraio devono iscrivere i propri figli al primo anno delle scuole elementari ad esentarli dall’ora di religione in modo possano scegliere da soli se abbracciare o no la fede una volta cresciuti. I manifesti preparati per la campagna pubblicitaria mostrano una bambina di due anni che sorride e, a fianco, la domanda-slogan: «Posso scegliere da grande?». Poco più sotto si spiega: «Per farli scegliere da grandi, scegli l’ora alternativa».

«Il 10 gennaio – si legge nella nota diramata ieri dall’Uaar – abbiamo contattato la concessionaria di pubblicità di Atm, la società IGPDecaux, ma dopo aver raggiunto l’accordo su spazi e prezzo, IGPDecaux ha dichiarato: “Trattandosi di una campagna legata alla vostra associazione, entrerà nella sfera del controllo Atm attraverso i loro organi preposti”. Dopo qualche giorno, IGPDecaux ha fatto sapere che da parte di Atm era arrivata “conferma del divieto di comunicazioni pubblicitarie con contenuto religioso sui mezzi di superficie”, mentre sarebbero state consentite in metropolitana e ha proposto un’offerta per la pubblicità sui vagoni, sulle cosiddette giostre (gli spazi pubblicitari che si trovano sopra i sedili ndr). Ma il 17 gennaio la stessa IGPDecaux ha poi precisato che non è possibile far partire la campagna neppure sulle giostre. Alla nostra richiesta se ci fossero altre possibilità, anche in altri periodi, la risposta è stata: “È questione di argomento non di immagine”, cioè l’Uaar non avrà mai accesso alla pubblicità su Atm a causa degli argomenti che tratta».

«Da una nostra sommaria ricerca – conclude la nota dell’associazione –, non è stata trovata traccia di un simile divieto nel regolamento Atm né in quello del Comune. Al contrario, vi sono dimostrazioni recenti che l’argomento “religione” non è affatto vietato: durante l’ultima visita di Papa Francesco a Milano (il 25 marzo 2017 ndr) è stato stampato un biglietto Atm speciale per l’occasione e l’immagine del Papa ha campeggiato sugli autobus, con l’invito a partecipare alla messa». Due dati di fatto, quelli appena citati. Da Atm replicano: «Non vi è alcuna preclusione o discriminazione nei confronti dell’associazione, l’Azienda non ha mai ricevuto la richiesta di pubblicazione dalla campagna in questione. Il regolamento interno di Atm prevede il divieto di affiggere campagne pubblicitarie di carattere politico, sindacale, religioso o relative a movimenti di opinione, sui mezzi pubblici in movimento, quindi tram, bus e metropolitane. L’affissione invece è permessa sugli spazi statici (stazioni del metrò, fermate di bus e tram ndr). La negazione degli spazi sui treni in metropolitana è stata causata da un errore del concessionario che aveva offerto spazi che non avrebbe potuto concedere in virtù del nostro regolamento. Il concessionario, in un secondo momento, ha fatto una verifica per spazi statici alternativi ma non ha riscontrato disponibilità nel periodo richiesto».

La ragione della differenziazione tra spazi mobili e fissi? I messaggi a bordo sono potenzialmente discriminatori per via della quantità di persone che possono coinvolgere, spiegano da Foro Bonaparte. Quanto all’immagine di Papa Francesco sui bus nelle settimane precedenti il 25 marzo 2017, da Atm replicano che non si è trattato di un’iniziativa pubblicitaria che promuoveva un’idea ma di una campagna di promozione di un evento.

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