Expo, debiti e costi extra dei super appalti: i conti sono ancora aperti

Dai biglietti introiti per 421,3 milioni, dalle sponsorizzazioni altri 353,7 di LUCA ZORLONI

Turisti a Expo 2015 (Newpress)

Turisti a Expo 2015 (Newpress)

Milano, 13 maggio 2016 - I conti non sono ancora chiusi. Perché a bilancio Expo spa ha iscritti ancora 256 milioni di euro di debiti non saldati: 199 milioni verso i fornitori, 57 milioni per le transazioni in corso con le imprese che hanno partecipato alla costruzione dell’Esposizione universale di Milano. A cominciare dagli extracosti degli appalti più importanti: con Italiana Costruzioni per Palazzo Italia, con Maltauro per le Vie d’acqua e le aree di servizio, con Mantovani per la piastra e con la Cooperativa muratori e cementisti per la rimozione delle interferenze. Accordi rimandati di settimana in settimana, mentre le offerte economiche passano sotto la lente dell’Avvocatura di Stato, ma su cui Expo, almeno dal punto di vista dei propri conti, assicura che non ci saranno sorprese, perché i «57 milioni di euro sono stati accantonati a fondo». Ieri Expo spa ha fatto il punto sul bilancio 2015 e sui risultati dell’esercizio più importante della sua attività, quello per cui era stata costituita nel 2009: in sei anni la società è costata due miliardi 254 milioni di euro e si avvia alla liquidazione per due miliardi 285 milioni. A conti fatti, con un patrimonio netto di 30,7 milioni di euro, che però va ulteriormente limato di 7,7 milioni serviti a proseguire le attività fino al 18 febbraio 2016, scendendo a quota 23 milioni. Ma restano ancora partite aperte. Partiamo dalla voce crediti, ossia dai soldi che Expo spa deve incassare: ne vanta per 279,3 milioni di euro.

I vertici sono scettici di riceverne una sessantina circa, tanto che hanno previsto un fondo di svalutazione di 59,7 milioni di euro. Perdite temute. Restano 219,6 milioni di euro, ma di 148,8 milioni Expo non chiede conto perché a tanto ammontano i debiti che la società ha nei confronti degli stessi soggetti. Mancherebbero all’appello, quindi, 70,8 milioni di euro entro fine anno, ma 32,9 milioni sono già stati saldati lo scorso 18 febbraio, quindi la quota è ridotta a 37,9 milioni di euro. Sui debiti, la società assicura nel rendiconto che «i crediti netti, le disponibilità liquide (162,6 milioni di euro) e il valore riconosciuto dai proprietari per la riqualificazione dell’area (82,6 milioni di euro) garantiscono le risorse a copertura dei debiti ancora da liquidare». Come è stata finanziata Expo? Alle casse pubbliche è costata 1,2 miliardi di euro, 944 milioni compaiono alla voce «ricavi gestionali» e 168,9 milioni alla voce «altri ricavi». Vediamo le fonti di guadagno. I biglietti hanno generato introiti per 421,3 milioni di euro, che divisi per i 21,5 milioni di ingressi accreditati dalla società fanno un prezzo medio a ticket di 19,5 euro. Altri 353,7 milioni provengono dalle sponsorizzazioni, l’affitto di spazi ai Paesi ha prodotto 19,2 milioni di euro. Padiglione Italia, costato circa 90 milioni di euro, ne ha ricavati 29,2 milioni dall’affitto degli stand.

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