Cassinetta: prima vigile, adesso geometra. Il sindaco costretto al fai-da-te

L’odissea burocratica di un piccolo paese

 Il sindaco di Cassinetta Michele Bona

Il sindaco di Cassinetta Michele Bona

Milano, 13 novembre 2017 - Ci si arrangia come si può davanti ai paradossi della burocrazia. Può perfino capitare che un sindaco sia costretto a salire sulla macchina d’ordinanza dei vigili per girare a fare le multe; oppure che sia costretto a rimpiazzare d’urgenza il capo dell’ufficio tecnico, perché il geometra, quello vero, non può assumerlo. Succede a Cassinetta di Lugagnano, piccolo Comune con meno di 2mila abitanti nel sud ovest milanese, dove per oltre un anno sono mancati l’unico agente di polizia locale e il responsabile tecnico. La ragione? Mobilità interna fra enti pubblici. L’unico problema è che la stessa legge ha impedito al Comune di ingaggiare i sostituti, nonostante i soldi per farlo ci fossero tutti. Ma andiamo con ordine. Prima è stata la volta dell’agente di polizia: i tempi di attesa per il ricollocamento del personale dell’ex Provincia di Milano, poi sostituita da Città Metropolitana, hanno lasciato Cassinetta senza agenti di polizia locale.

Così il primo cittadino Michele Bona si è dovuto improvvisare «sceriffo»; ruolo che, a giudicare dai verbali, gli riesce abbastanza bene: oltre 35 le multe che in dodici mesi ha rifilato ai furbetti, tra chi parcheggiava sulle strisce pedonali e chi sulla pista ciclabile. E se per caso ve lo state domandando, sì: un sindaco può fare le multe in via eccezionale quando ricopre il ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria. «Fortunatamente, alla fine, siamo riusciti a sbloccare l’assunzione di un agente – racconta Bona, tirando un sospiro di sollievo –. Dopo questi lunghi mesi la situazione stava diventando insostenibile». Ma l’odissea burocratica del piccolo Comune non è finita. Perché l’Ufficio tecnico aspetta un responsabile.

Tutto comincia più o meno nello stesso periodo in cui il paese perde l’agente di polizia. Il vecchio responsabile chiede di essere trasferito e il sindaco acconsente. A quel punto, però, il Comune può assumere un sostituto solo attraverso la stessa procedura. La legge, infatti, impedisce una nuova assunzione fuori mobilità se non in presenza di dimissioni. E il bando finisce deserto per due volte. Anzi, la prima volta qualcuno si presenta, ma il collega sindaco di un paese vicino non è altrettanto benevolo con il proprio dipendente che vuole traslocale e pensa bene di tenerselo. «La legge ha una falla. Senza un responsabile che mi firma le determine, come lo mando avanti il Comune io?», si chiede ironicamente Bona. Non potendosi mettere a siglare progetti tecnici e ad autorizzare lavori, il sindaco ora ha preso un geometra part-time che si deve sobbarcare tutte le pratiche comunali. Ma Bona ha già annunciato che battaglierà con la Corte dei conti per trovare una soluzione. Burocrazia permettendo.

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