La reazione dopo lo sputo dall’auto, scatta il violento raid del branco / VIDEO

Pestato un diciassettenne, la telecamera del taxi incastra i baby bulli

Un fotogramma dell'aggressione

Un fotogramma dell'aggressione

Milano, 5 gennaio 2018 - La provocazione gratuita allo sconosciuto passante. Uno sputo in corsa, dal finestrino dell’auto, soltanto per scatenare una reazione e avventarsi in branco sul povero malcapitato. È il prologo della brutale aggressione ai danni di un diciassettenne, andata in scena nella notte tra martedì e mercoledì in piazza Lega Lombarda. Ventidue minuti dopo l’una dell’altroieri, il ragazzo sta chiacchierando con due amiche sul marciapiedi lato viale Elvezia quando il passeggero di una Fiat Punto grigia gli sputa addosso. A quel punto, la vittima reagisce comprensibilmente stizzita. L’utilitaria inchioda davanti al semaforo. Il conducente 18enne resta al volante, i tre amici, di età compresa tra 16 e 17 anni, scendono e circondano il diciassettenne. A riprendere tutto in diretta c’è la telecamera interna di un taxi, piazzata sul cruscotto e con visuale perfetta sulla strada. Il pestaggio dura 26 secondi. Attimi interminabili. Si vedono i tre che prima scaraventano il loro coetaneo sul cofano dell’auto bianca e poi lo buttano a terra per colpirlo con calci e pugni. Si avvicina una delle due amiche della vittima, poi interviene pure il tassista.

Il diciassettenne riesce a sfuggire alla morsa e a rialzarsi, anche se i tre, non contenti, lo rapinano dello smartphone prima di risalire sulla Punto per sparire nel nulla. La loro fuga dura poco. Sì, perché gli agenti delle Volanti, allertati proprio dal conducente, prendono subito visione del filmato e individuano la targa: il veicolo risulta intestato a un uomo che poi si scoprirà essere il padre del diciottenne alla guida. Sulle prime, il ragazzo (l’unico a non aver partecipato materialmente al pestaggio) nega spavaldo, salvo poi ammettere le sue responsabilità e quelle dei suoi complici, tutti rintracciati dai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e denunciati a piede libero per rapina e lesioni. Per fortuna, il diciassettenne aggredito non ha riportato gravi lesioni: portato in pronto soccorso, è stato dimesso qualche ora dopo con cinque giorni di prognosi.

«La vicenda deve destare grande preoccupazione: da dove arriva questo bisogno di violenza? Abbiamo sbagliato qualcosa, nella scuola o in famiglia, in ogni caso serve una forte presa di coscienza da parte di tutti», il grido d’allarme di Paola Ferrari, portavoce dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping.

 

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