Consulenze fantasma: indagati Zambetti, Boscagli e Scotti

Secondo l'accuisa, i tre ex assessori regionali avrebbero speso 260 mila euro di fondi pubblici per collaborazioni fittizie o non rispondenti ai contratti stipulati. Coinvolti anche sette consiglieri

Domenico Zambetti

Domenico Zambetti

Milano, 30 ottobre 2014 - Sono Domenico Zambetti, Giulio Boscagli, cognato di Formigoni, e Mario Scotti i tre ex assessori regionali delle giunte Formigoni indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano con al centro presunte irregolarità in contratti di collaborazione occasionale e consulenza per i quali la Regione Lombardia ha speso oltre 260 mila euro e che vede coinvolti anche sette ex consiglieri. Due dei sette consiglieri indagati sono ancora in carica: Luca Gaffuri (Pd) e Daniel Luca Ferrazzi (lista Maroni). Gli altri sono Paolo Valentini (Pdl), Giuseppe Angelo Giammario (Pdl), Gianluca Rinaldin (Pdl), Massimo Gianluca Guarischi - già a processo per un presunto giro di tangenti nella sanità lombarda - e Carlo Porcari (Pd). Domenico Zambetti, ex assessore alla Casa, all’epoca esponente del Pdl, era stato arrestato nell’ottobre 2012 con l’accusa di voto di scambio con la ‘ndrangheta.

Secondo gli inquirenti, gli indagati "avrebbero presentato false attestazioni relativamente a collaborazioni e consulenze funzionali all'espletamento del loro mandato in realtà mai eseguite o non rispondenti alle prestazioni contrattualizzate, per le quali la Regione Lombardia ha sostenuto spese non dovute per un ammontare pari ad oltre 260mila euro".

 

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