Legalizzazione cannabis, raccolta firme per una legge

Proposta di iniziativa popolare, a raccogliere le firme i radicali e l'associazione Luca Coscioni in piazza San Babila

Marco Cappato in piazza San Babila

Marco Cappato in piazza San Babila

Milano, 20 aprile 2016 - Legalizzazione della cannabis in Italia, prende il via nella "Giornata mondiale della marijuana" la campagna per la raccolta delle firme. A Milano, come in tutto il Paese, i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare per renderne libero il consumo, la produzione e il commercio hanno portato in piazza i primi banchetti: stamani in piazza San Babila si sono dati appuntamento i radicali con le associazioni Enzo Tortora e Luca Coscioni e gli altri sostenitori. Nel pomeriggio, un'altra iniziativa alla Fabbrica del Vapore, ma la raccolta firme prosegue anche nei negozi dei "canapai": sono 8 in citta', 260 in tutta Italia, 40 quelli che da oggi raccolgono le firme. Collaboreranno per il raggiungimento delle 50mila adesioni necessarie. La proposta di legge prevede la cancellazione dei reati legati al consumo, al possesso e alla produzione di cannabis e suoi derivati, si ammette la possibilita' di autoproduzioni fino a 5 piante senza alcuna registrazione, e fra 6 e 10 piante femmine tramite iscrizione in registro apposito. "Quando la droga e' legale le conseguenze sono negative per chi la consuma, quando e' illegale - ha detto il radicale Marco Cappato - sono per tutti perche' la gestione e' delle mafie e del crimine. Se la cannabis e' legale, si puo' fare vera prevenzione controllando qualita' e disincentivando il consumo, se e' la mafia che se ne occupa non c'e' nessun controllo. Credo che da Milano, e con il suo sindaco, puo' partire una mobilitazione: Milano puo' essere la citta' italiana e europea da cui puo' partire la richiesta ai governi di uscire dalla follia proibizionista".

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