Procura Milano, Bruti Liberati revoca delega anticorruzione a Robledo

E' stato assegnato provvisoriamente al pool esecuzione delle pene. I due magistrati sono stati al centro di una lunga battaglia nei mesi scorsi che era sfociata in un esposto al Csm da parte di Robledo

Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati (d) e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo (Ansa)

Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati (d) e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo (Ansa)

Milano, 3 ottobre 2014 - Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha tolto al capo del pool anti corruzione Alfredo Robledo, la delega del dipartimento e lo ha assegnato provvisoriamente al pool esecuzione delle pene. Robledo resta procuratore aggiunto ma senza più la delega sulla corruzione. I due magistrati sono stati al centro di una lunga battaglia nei mesi scorsi che era sfociata in un esposto al Csm da parte di Robledo che aveva contestato al suo capo di aver violato i criteri nell'assegnazione dei procedimenti. Bruti Liberati, da quanto si è appreso, ha assegnato a se stesso la delega per il dipartimento anti-corruzione. Nei mesi scorsi si era auto-assegnato il coordinamento di tutti i fascicoli che riguardano l'Expo.

ROBLEDO - Intanto, Robledo rispondera' "punto per punto" ai motivi esposti dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati nel provvedimento con cui, di fatto, lo ha esautorato dal ruolo di capo del pool dei reati contro la pubblica amministrazione. E' quanto si apprende in ambienti giudiziari dove Robledo viene definito "sereno e tranquillo" rispetto alla decisione assunta da Bruti. Robledo potrà effettuare i suoi rilievi di fronte al Csm e al Consiglio giudiziario, ma non esiste uno strumento legislativo che gli consenta di "cancellare" la decisione presa dal suo superiore. La possibilità di decidere a chi affidare le deleghe relative ai diversi dipartimenti e' infatti una prerogativa del procuratore capo prevista dalla legge che può essere esercitata a sua esclusiva discrezione.

BRUTI LIBERATI - Bruti Liberati ha chiarito che dopo la situazione che si era creata con gli esposti di Robledo al Csm, ''visti i contrasti che ci sono stati ho deciso di prendere un provvedimento e di risolvere questa situazione''. Il procuratore ha spiegato di avere inviato il suo provvedimento al Csm e in merito alle motivazioni della decisione si è  limitato a dire che ''i problemi sono quelli della gestione generale dell'ufficio'', ossia del dipartimento anti-corruzione che era guidato fino a ieri da Robledo.  Una serie di lamentele sulla gestione generale - ritenuta poco trasparente perchè caratterizzata da uno scambio troppo scarso di informazioni - del dipartimento che si occupa di reati contro la Pubblica Amministrazione. Sarebbe questo uno dei prinicipali motivi addotti da Edmondo Bruti Liberati per togliere al procuratore aggiunto Alfredo Robledo le deleghe sull'anti-corruzione. Questo a livello generale. Perchè nella lettera inviata ai componenti della sezione locale del consiglio giudiziario e al Csm, il procuratore capo di Milano avrebbe citato anche alcuni casi specifici che a suo giudizio metterebbero in luce le criticità della gestione targata Robledo. In particolare Bruti si sarebbe soffermato anche sul cosiddetto caso derivati (la vicenda delle quattro 4 banche internazionali andate a processo per una presunta truffa ai danni del Comune di Milano e assolte in Appello dopo essere state condannate in primo grado) oltre che sull'inchiesta condotta nei confronti della Polfer di Lambrate (dove 3 agenti sono stati condannati in abbreviato con l'accusa di aver sottratto soldi e droga a pusher immigrati).

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