Evasione fiscale, Biagio Antonacci assolto a Milano: "Se sei onesto, cammina a testa alta"

Uno dei più noti cantautori italiani, era imputato con l'accusa di aver evaso 3,5 milioni di euro di imposte tra il 2004 e il 2008

Evasione,Biagio Antonacci sotto processo

Evasione,Biagio Antonacci sotto processo

Milano, 19 maggio 2016 - Il giudice monocratico di Milano Luigi Varanelli ha assolto Biagio Antonacci dall'accusa di avere evaso il fisco per 3,5 milioni di euro. In particolare, il cantante e' stato assolto per prescrizione in relazione agli anni compresi tra il 2004 e il 2007 mentre per il 2008 è stato assolto perché 'il fatto non è più previsto dalla legge come reato'. La Procura aveva chiesto 18 mesi di reclusione.  Secondo il viceprocuratore onorario Luciana Greco, che ha rappresentato l'accusa nel processo, la presunta evasione fiscale da 3,5 milioni per imposte relative agli anni dal 2004 al 2008 sarebbe avvenuta tramite tre società, due italiane e una estera. Il cantautore avrebbe evaso le tasse "con l'interposizione fittizia dei tre soggetti giuridici" che, secondo le indagini, sarebbero state soltanto "societa' vuote" per aggirare il fisco.

"La giustizia ha fatto il suo corso - ha scritto sul profilo Twitter il cantautore -. La legge è stata corretta, grazie per la fiducia a me dedicata a tutti voi. Se sei onesto cammina a testa alta, neanche il vento piega la tua fierezza". Sul suo profilo Facebook sotto la frase postata "ho avuto fiducia nella giustizia" c'è anche il commento di Laura Pausini: "finalmente la verità! Sono contenta X te Biagio. Tu non sei come quei furbetti che non parlano e non pagano. Sono felice che tutti sappiano che tu sei la persona onesta che io conosco da sempre. 

"Siamo soddisfatti - ha commentato la sentenza il professor Alessio Lanzi, difensore del cantante autore di tante hit - è una sentenza giusta anche considerato l'esito degli accertamenti dai quali si deduceva che la presunta evasione era comunque sotto la soglia prevista dalla legge". Nella sua arringa, Lanzi aveva spiegato che "in fase di accertamento l'imposta effettivamente dovuta da Antonacci è stata rideterminata in 90mila euro", una cifra che è sotto la nuova soglia di punibilità dell'evasione (che e' di 150mila euro) prevista dalle normative. Dopo il verdetto, Lanzi si è detto rammaricato solo per il fatto che "non e' stato applicato il principio del 'ne bis in idem' stabilendo che un cittadino gia' condannato in sede amministrativa non possa essere condannato in sede penale. E' un principio applicato nella giurisprudenza europea, in Italia non ancora". Per l'accusa, invece il fatto che dal punto di vista tributario il cantante abbia la sua posizione non contava "perché le imposte vanno pagate quando sono richieste". Nel 2012 Antonacci aveva versato quanto dovuto al fisco. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

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