Mediaset, concessa liberazione anticipata a Silvio Berlusconi. Fine pena per l'8 marzo

Accolta l'istanza. Il giudice di Sorveglianza ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni all'ex premier nell'ambito dell'affidamento in prova ai servizi sociali a Cesano Boscone. Fondamentali le scuse dopo gli attacchi ai giudici. "No comment" dalla Sacra Famiglia

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

Milano, 2 febbraio 2015 - Il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell'ambito dell'affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando a Cesano Boscone per la condanna definitiva per il caso Mediaset. 

Berlusconi terminerà così la sua attività alla Sacra Famiglia, casa di ricovero per anziani di Cesano Boscone, con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza naturale. Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta presentata dai legali dell'ex premier. Negli scorsi giorni la Procura aveva espresso parere negativo. 

Il fine pena per Silvio Berlusconi, secondo i calcoli, dovrebbe essere l'8 marzo. Il leader di Forza Italia infatti avrebbe dovuto concludere l'affidamento in prova ai servizi sociali, con tanto di attività di volontariato nel centro di anziani alle porte di Milano, il prossimo 23 aprile. E detraendo da questa data i 45 giorni di liberazione anticipata concessa, finirà il suo iter il prossimo 8 marzo.

SCUSE FONDAMENTALI - In un passaggio del provvedimento adottato dal giudice Crosti si intende che fondamentale è stato il comportamento di Berlusconi tenuto davanti allo stesso magistrato, quando lo scorso luglio era stato convocato per l'attacco alle toghe proferito durante la sua testimonianza al processo di Napoli a carico di Valter Lavitola. Un contegno valutato come un segnale concreto di risipiscenza dell'ex premier e di come abbia compreso il significato della misura dell'affidamento in prova ai servizi sociali.

Dopo le parole anti-magistrati pronunciate il 19 giugno durante il processo all'ex direttore dell'Avanti e in seguito all'intervista andata in onda qualche settimana prima a Piazzapulita, Berlusconi si presentò puntuale dal magistrato che lo aveva convocato e in seguito diffidato formalmente, dimostrando disponibilità ad ascoltare per poi porgere le sue formali scuse. Gesto questo ritenuto non «scontato» e che assieme all'atteggiamento tenuto quel giorno dal leader di Forza Italia - era il primo luglio - è apparso indicativo di «una rivisitazione critica della condotta» e di «un recupero del valore intrinseco della misura» alternativa alla detenzione. E ciò, si evince dal provvedimento di liberazione anticipata, è stato dimostrato successivamente nei fatti con il suo comportamento e con «l'attività di volontariato svolta in modo serio e apprezzato dagli operatori» 

I PASSAGGI BUROCRATICI - In giornata la procura di Milano ha trasmesso all'Uepe (Ufficio Esecuzioni Penali Esterne) l'ordine di scarcerazione di Silvio BerlusconiL'ufficio dovrà poi redigere una relazione sull'attività svolta per dieci mesi da Berlusconi all'interno della Sacra Famiglia. Infine, una volta che l'ex premier avrà terminato di scontare la pena alternativa che gli è stata concessa dopo la condanna a quattro anni (ridotti a uno per l'indulto) per il caso dei diritti tv di Mediaset, è prevista un'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza che servirà a dichiarare estinta la pena.

NO COMMENT - La Fondazione Sacra Famiglia mantiene il più stretto riserbo sulla liberazione anticipata concessa a Berlusconi: «È una decisione del giudice - fanno sapere dalla struttura - noi non la possiamo commentare. Abbiamo fatto la nostra parte, vedremo in seguito se parlare di quanto fatto dal presidente Silvio Berlusconi».

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