L’Albero della vita mette le radici: "Orgoglio Brescia" a tappe serrate

Milano, la torre simbolo dell’evento è un appalto «sotto controllo» di Luca Zorloni

La posa del primo blocco del tronco d’acciaio dell’Albero della vita

La posa del primo blocco del tronco d’acciaio dell’Albero della vita

Milano, 12 febbraio 2015 - L'albero della vita di Expo pianta le prime radici. L’installazione simbolo del Padiglione Italia, una torre dotata di effetti speciali per spettacoli serali, nonché uno degli appalti più travagliati dell’evento milanese, inizia a prendere forma. Nei giorni scorsi è stato posato il primo blocco del tronco d’acciaio su cui crescerà la struttura di 35 metri ideata dal regista Marco Balich.

Vi lavorano l’Atb di Brescia e la Ormis di Rodengo, sempre nel Bresciano, due imprese del consorzio che sponsorizza la costruzione dell’opera, “Orgoglio Brescia”. Facciamo un passo indietro: l’Albero della vita è una torre in legno e acciaio, alta 35 metri, e dotata di giochi di luci e acqua, laser, fumogeni e altre macchine sceniche che ogni sera daranno vita a uno show sul sito dell’Esposizione universale. Il costo complessivo è di otto milioni di euro. L’installazione, ispirata al pavimento del Campidoglio a Roma, porta la firma di Marco Balich, autore delle cerimonie di apertura delle Olimpiadi.

L'albero è uno dei progetti più caratteristici di Expo e, tuttavia, uno di quelli più indietro. E questo perché la scorsa estate il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, ha voluto vederci chiaro nelle procedure con cui è stato assegnato a Balich, già direttore artistico del Padiglione Italia, l’incarico di ideare l’Albero. E soprattutto, come è stato pagato. Ossia attraverso una sponsorizzazione di due milioni di euro, coperta dopo il lancio di un bando pubblico dalla Coldiretti. Da allora l’Albero della vita è finito sotto la lente dell’Anac, che ha passato al setaccio tutte le carte che riguardano l’infrastruttura. Le ultime riguardano l’assegnazione della gara per gli effetti speciali, un appalto da 3,9 milioni di euro andato prima deserto e vinto a una seconda chiamata dalla società Agorà con un ribasso dello 0,13%.

Gli uomini di Cantone dovranno verificare che le procedure si siano svolte secondo le regole, prima di dare il semaforo verde per l’aggiudicazione definitiva alla società Expo. Il parere è atteso a giorni. Nel frattempo procede la costruzione della torre, agganciata a un’anima di acciaio del diametro di 2,5 metri. “Orgoglio Brescia” marcia a tappe serrate, per concludere i lavori entro la metà di marzo e consegnare l’Albero agli allestimenti scenici. È già conclusa invece la passerella che attraversa il lago dove sorge la torre e la Stral, divisione del gruppo bresciano Palazzoli, sta lavorando al sistema di illuminazione sul camminamento pedonale.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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