Viadana, incidente in pista con la minimoto: gravissimo bambino di sei anni

Mantova, dopo la gara il padre riavvia il bolide e lui perde il controllo

Generica minimoto (foto Fb RacingPark Viadana)

Generica minimoto (foto Fb RacingPark Viadana)

Mantova, 11 luglio 2016 - Perfettamente bardati con tuta di pelle e casco integrale, proprio come Valentino Rossi, possono gareggiare sulle minimoto anche se hanno appena cinque anni. Ne ha 6 il centauro in erba che ieri è rimasto vittima di un drammatico incidente ai bordi di un circuito di Viadana nel Mantovano. Il piccolo si è schiantato su un cancello col suo bolide, dopo aver sfiorato un altro ragazzino che aveva gareggiato con lui. Ora il giovanissimo sportivo (di Dosolo, nelle vicinanze di Viadana) è ricoverato all’ospedale di Bergamo in gravi condizioni, con un trauma cranico e altre ferite, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Cosa è successo esattamente all’interno del ‘Racing Park’ di Viadana? Stanno cercando di ricostruirlo i carabinieri. Intanto si può fare una ricostruzione ancora sommaria dell’accaduto. L’impianto – gestito con il padre da Ivan Goi, pilota di Superbike – è specializzato nell’ospitare gare con le minimoto. Ieri mattina si era svolta una competizione tra piccoli centauri e tutto era filato liscio. I ragazzini si erano sfidati sulla pista delimitata dai copertoni senza nessun tipo di incidente. Le loro moto funzionano con un motore a strappo, un po’ come quelli che si usano nelle motoseghe.

Dopo la gara, ovviamente spente, due ruote vengono portate dai box, che sono dei gazebo, al parcheggio delle auto. Ieri attorno alle 12.30 però uno dei papà che accompagnava il figlio centauro ha seguito – inspiegabilmente, secondo i tecnici che normalmente seguono queste competizioni – un comportamento vietato dai regolamenti del circuito: forse su insistenza del figlio, ha acceso il motore ai box per fargli portare la moto fino al parcheggio. Sembra però che l’acceleratore fosse ancor tirato. Il bimbo centauro ha perso il controllo del veicolo, che è schizzato in avanti, ha sfiorato un giovane corridore e poi è finito su un cancello metallico, a una velocità di 50-60 all’ora dopo una corsa di una cinquantina di metri. Scene di panico nel pubblico e in chi aveva partecipato alla gara, mentre il padre del bimbo ferito, urlando di disperazione, si precipitava a soccorrere il figlio.

Le condizioni del bambino sono apparse subito molto preoccupanti: probabilmente deve la vita al fatto che portava ancora le protezioni da gara, la tuta pesante e soprattutto il casco integrale. Era esanime, poi però il bimbo si è ripreso e ha parlato. Ma aveva diverse ferite e i sanitari hanno deciso il trasporto d’urgenza in elicottero a Bergamo. Il ragazzino è ora al Giovanni XXIII. Forse ce la farà, ma questo non scaccerà tutti i dubbi su un gioco che appare tanto, troppo pericoloso.