Zona gialla più vicina: la Lombardia all'esame del Governo

I lombardi e quella "finestra di libertà" prima delle feste blindate. Perché è così importante entrare in zona gialla venerdì 11 dicembre

folla in centro a Milano

folla in centro a Milano

Milano, 8 dicembre 2020 - Mancano meno di tre giorni al fatidico venerdì 11 dicembre in cui la Lombardia saprà se supera l'esame del Governo e guadagna la "promozione" in zona gialla. Le premesse ci sono tutte, a partire dai dati, in costante miglioramento: il bollettino Covid di ieri ha registrato 1.562 nuovi casi in regione, mentre oggi c'è stata una lieve risalita con 1.656 contagi. In calo anche l'indice Rt, sotto il fatidico 1 (attualmente allo 0,74) e la pressione sugli ospedali. Insomma i dati sembrano dare ragione al governatore lombardo Attilio Fontana che reclama a gran voce il riconoscimento ai lombardi per gli sforzi fatti, e dunque l'allentamento delle misure anti contagio con il passaggio in zona gialla. 

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Lombardia in zona gialla: perché tanta fretta

La rincorsa a bruciare le tappe per conquistare quanto prima un posto in zona gialla assume un significato particolarmente importante dopo il  Dpcm Nataleche pone rigidi divieti sugli spostamenti tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Il cambio da zona arancione a gialla, già questo weekend consentirebbe ai lombardi di guadagnare una settimana di allentamento delle norme anti contagio prima dei nuovi divieti sugli spostamenti previsti nel periodo clou delle feste e rafforzati nei giorni da bollino rosso: Natale, Santo Stefano e Capodanno. Restrizioni che hanno sollevato vibranti proteste dei presidenti di regione, in primis Fontana, che insiste per una modifica al divieto di spostamento tra Comuni il 25, 26 dicembre e 1 gennaio: "Si rischia di creare un disastro sociale e umano, perché ci saranno tante persone anziane che non potranno incontrare i propri figli". Ma l'ala 'rigorista' dell'esecutivo alza il muro sull'ipotesi di modificare il divieto di spostamento previsto dal Dpcm di Natale. Per dare un via libera allo spostamento tra i Comuni occorrerebbe - questa la tesi - modificare il decreto o presentarne un altro e non ci sono neanche i tempi tecnici per farlo. Del resto e' lo stesso ministro della Salute Speranza a spiegare che le misure restano queste e non cambieranno. A questo punto, i lombardi sperano almeno di avere una "finestra di libertà" prima del 21 dicembre, quando entreranno in vigore le nuove e più stringenti disposizioni anti Covid per le festività. Occorrerà quindi tenere a mente sia le disposizioni per la zona gialla (Dpcm 3 novembre) sia quelle del nuovo decreto (Dpcm 3 dicembre) che disciplina anche l'apertura dei negozi nelle festività, la gestione di spostamenti e pranzi di Natale in famiglia o al ristorante.

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​​Spostamenti tra Comuni vietati: danneggiati gli agriturismi

Il divieto di spostamento tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, continua a far discutere per le ricadute in ambito sociale ed economico. Una misura che, oltre a spezzare molte famiglie e costringere alla solitudine tanti anziani, colpisce duramente gli oltre 1.600 agriturismi lombardi, situati principalmente in piccoli paesi e borghi rurali e per questo generalmente scelti come meta da chi abita nelle grandi città. Lo sottolinea la Coldiretti, chiedendo ancora una volta un allentamento delle norme anti contagio contenute nell'ultimo Dpcm. "La possibilità per le strutture della ristorazione di rimanere aperti a pranzo durante le festività a pranzo è vanificata - sottolinea la Coldiretti - dai limiti agli spostamenti tra comuni che impedisce agli ospiti di raggiungere le campagne, riducendo peraltro la pressione e gli assembramenti nelle città". 

Piste da sci riaperte a Lecco: ma solo per gli atleti

Intanto sulle montagne lecchesi si torna a sciare. Piste aperte oggi ma solo per gli sciatori agonisti del Valsassina ski team.  All'Alpe Giumello di Casargo piste e impianti sono stati rimessi in attività ma solo per consentire agli atleti di allenarsi. A inaugurare in solitaria la stagione sciistica e sperimentare la prima risalita in assoluto con lo skilift e la prima discesa della stagione per verificare è stato Cristiano Cariboni dell'associazione Alpe Giumello e gestore del Ristoro Genio a cui è spettato il compito e l'onore di verificare la regolarità e la sicurezza della pista prima dell'arrivo degli atleti agonisti.

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