Lasciate a casa senza motivo né preavviso: esplode la rabbia di 40 lavoratrici

La cooperativa Winfor ha di fatto "licenziato" 40 addette, quasi tutte donne, che però ieri, poco prime delle 8 si sono presentate lo stesso ai cancelli della loro azienda in via Due Giugno a Castiglione

TENSIONE Un momento della protesta davanti all’azienda (Gazzola)

TENSIONE Un momento della protesta davanti all’azienda (Gazzola)

Castiglione d'Adda, 14 aprile 2015 - «Non venite a lavorare lunedì. La ditta è chiusa». Con questa comunicazione, la cooperativa Winfor ha di fatto «licenziato» 40 addette, quasi tutte donne, che però ieri, poco prime delle 8 si sono presentate lo stesso ai cancelli della loro azienda in via Due Giugno a Castiglione, insieme al segretario provinciale della Filt Cgil Guido Scarpino e del numero uno della Cgil del Lodigiano Domenico Campagnoli. Lasciate a casa senza un lettera di licenziamento, solo verbalmente, senza alcuna apertura di procedure di mobilità. Durante le vacanze pasquali c’era chi aveva aveva notato movimenti notturni con camion che caricavano alcuni bancali di documenti degli uffici e aveva sospettato qualcosa. Ma la rabbia è esplosa anche perché, in aggiunta, le lavoratrici della Winfor, che si occupa di confezionamento di prodotti di cosmetica, lamentano il mancato pagamento di cinque mesi di stipendio oltre a mesi di contributi ancora da prendere. «Il lavoro c’è. Anzi abbiamo fatto anche gli straordinari – hanno sottolineato le addette –. Ma la settimana scorsa abbiamo saputo che da oggi l’azienda sarebbe stata chiusa. Senza una spiegazione plausibile». Solo alcuni alcuni giorni fa, le lavoratrici si erano rivolte al sindacato per far valere le proprie ragioni in un contesto aziendale in cui, fino a poco tempo fa, i rappresentanti dei lavoratori non c’erano. «Ora ci siamo stufate. Come facciamo a mandare avanti le nostre famiglie? In queste settimane le promesse si sono sprecate. Ora vogliamo i fatti» hanno urlato la loro rabbia di fronte ad un esponente della cooperativa che si è presentato come coordinatore delle lavoratrici. La cooperativa lavora per conto della ditta Elecos la quale ha un contratto con la Intercos di Dovera. Stamattina alle 11 i sindacati hanno un incontro con i rappresentanti di tutti gli attori in gioco per capire la situazione. I sindacati hanno rassicurato le operaie sostenendo che non vi sono procedure in atto e che la serrata è illegittima. «Dobbiamo però chiarire diverse situazioni, una delle quali dove sono finite le commesse del sito di Castiglione» ha detto Scarpino. La rabbia delle lavoratrici tocca anche diversi altri aspetti del loro rapporto di lavoro: bonifici in difetto rispetto alla busta paga, pause durante il lavoro che devono essere successivamente recuperate, periodi di malattia non pagati. «Lavoriamo per 5,24 euro lordi all’ora» spiega una donna. Negli ultimi mesi, il personale si è di fatto dimezzato: da 80 a 40 unità. Molto se ne sono andati.

mario.borra@ilgiorno.net