Costretto a vivere in auto, il salumiere Piero Ciacci ha trovato una nuova casa

Zelo, la denuncia sulle pagine de Il Giorno ha scatenato una vera e propria gara di solidarietà: ora il 51enne sfrattato ha trovato un piccolo appartamentino a Milano

FELICI Piero Ciacci,  51 anni, con i suoi cani  (Cavalleri)

FELICI Piero Ciacci, 51 anni, con i suoi cani (Cavalleri)

Zelo Buon Persico, 27 febbraio 2015 - E’ la fine di un incubo. Lo dice con il sorriso Piero Ciacci, e con gli occhi ancora gonfi di stupore e commozione. Mercoledì scorso era stato sfrattato da casa, e per otto giorni ha vissuto a bordo di una vecchia Ford Fiesta. Senza lamentarsi, senza chiedere nulla a nessuno. Otto giorni parcheggiato in via Fratelli Cervi. Al freddo, sotto l’acqua; a scaldarlo e a dargli un po’ di conforto solo i suoi due cani, sistemati nel baule, in una cuccia di fortuna ma che era comunque ben più comoda e spaziosa del suo solo sedile del guidatore. Ma la scorsa notte, per la prima volta, Piero ha potuto dormire su un materasso vero, al caldo. Partiamo dall’inizio. Dopo la denuncia de Il Giorno tutta Zelo, e non solo, si è mossa per aiutare il 51enne ex salumiere che ha dovuto dire addio alla casa poco dopo aver perso anche il lavoro. Chi gli ha portato la spesa, chi gli ha regalato un vecchio fornelletto e chi, dalle attività vicine, gli ha sempre offerto una colazione, un panino o anche solo un po’ di umanità, quando fuori il tempo volgeva al peggio.

Tramite il passaparola la sua storia si è diffusa a macchia d’olio su Internet, un po’ come accadde tempo fa con Marina Accardi, la mamma di Mulazzano che, con due figli a carico di 15 e 9 anni, aveva perso casa e lavoro, e finalmente la voce è arrivata all’orecchio giusto: «Questa mattina (ieri, ndr) sono andato al bar – spiega Piero, col fiato corto per la frenesia di raccontare subito la buona notizia –. Mi ha avvicinato una signora chiedendomi se ero io quello che dormiva in un parcheggio». Un sorriso imbarazzato, poi la conferma: «Lei allora mi ha parlato di questa sua amica, di Merlino, che stava però cercando un guardiano notturno per la sua autorimessa a Milano, zona Lambrate». Passano pochi minuti, e alla signora suona il telefono: «La titolare dell’autorimessa voleva incontrarmi l’indomani: in cambio del mio lavoro offriva vitto e alloggio, per me e per i miei cuccioli», continua Piero, senza mai riuscire a smettere di sorridere. Ma aspettare fino al giorno seguente è impossibile se da più di una settimana vivi al gelo; e accade l’impensabile. «Due persone si sono offerte di darmi subito un passaggio, ero incredulo». Verso l’ora di pranzo l’arrivo a Milano. Il colloquio va bene, «la signora è stata così gentile – racconta Piero – e mi ha offerto tutto il suo aiuto, mostrandomi la mia nuova casa». Quattro mura e un tetto sarebbero già state sufficienti, «ma qui ho un letto caldo, una stufa, lo spazio per i miei cani, un cucinotto e perfino un bagno con una bella doccia», si commuove, come se quel bagno fosse la cosa più preziosa al mondo. «Negli ultimi giorni ho imparato tanto – riesce ad aggiungere –. Non ho mai ricevuto nemmeno una chiamata dal Comune ma al contrario tutta Zelo non mi ha mai fatto mancare nulla. Ho imparato che se anche il ‘sistema’ non sempre funziona, le persone invece non smettono mai di stupirti. E questo è bellissimo».

gabriele.gabbini@ilgiorno.net