Scure sui conti della Provincia: a rischio servizi e dipendenti

La coperta è diventata davvero troppo corta e in Provincia rischia di non coprirsi più nessuno, né i cittadini né i dipendenti. Il doppio allarme arriva da Palazzo San Cristoforo e dai sindacati: i tagli della legge di Stabilità manderanno l’ente al collasso e alla paralisi di Valentina Bertuccio D'Angelo

Chiostro S.Cristoforo, Provincia di Lodi

Chiostro S.Cristoforo, Provincia di Lodi

Lodi, 1 novembre 2014 - La coperta è diventata davvero troppo corta e in Provincia rischia di non coprirsi più nessuno, né i cittadini né i dipendenti. Il doppio allarme arriva da Palazzo San Cristoforo e dai sindacati: i tagli della legge di Stabilità manderanno l’ente al collasso e alla paralisi. Lo dice a chiare lettere e con tanto di numeri il neopresidente della Provincia Mauro Soldati, che due giorni fa era a Roma in assemblea con i colleghi di tutta Italia: «I provvedimenti finanziari prevedono per noi un taglio insostenibile di 8 milioni nel 2015, pari a circa il 40 per cento delle intere risorse correnti». Una sforbiciata che rischia di togliere senso al mantenimento in capo alle province di una serie di funzioni importantissime: dalla viabilità all’edilizia scolastica, dall’ambiente all’urbanistica. «Il Governo decida se vuole che si applichi la legge Delrio dando le risorse necessarie per le funzioni che ci ha assegnato o se vuole accelerare la redistribuzione di queste funzioni a Regioni e Comuni». Purché, ovviamente, la redistribuzione riguardi anche i soldi. In caso contrario il rischio è che vengano tagliati servizi essenziali per gli studenti, le scuole, le strade. O forse, per cercare di grattare ancora il fondo, che vengano tagliati direttamente gli impiegati, circa 180. È per il loro futuro, oltre che per il mantenimento dei servizi al cittadino, che ieri si è levato anche il grido dei sindacati. «Il taglio del 2015 sarà devastante, i fondi basteranno a pagare stipendi e mutui — denuncia Massimiliano Castellone della Uil —. Poi non basteranno più neanche per quello e si cercherà di ridurre il personale. Noi non ci stiamo». 

Anche perché sembra essere tutto un braccio di ferro tra Stato, che vuole trasferire quelle funzioni alle Regioni, e Regioni stesse, che invece resistono sapendo che non ci sarebbero le risorse necessarie. «Il gioco è questo: togliere soldi alla Provincia, che va a chiedere aiuto alla Regione, la quale finisce per accollarsi nuovi compiti. Ma così lo scudo umano lo fanno i cittadini e i dipendenti. Noi faremo pressione a tutti i livelli affinché passi il principio che ogni posto vacante negli enti locali deve essere destinato ai dipendenti della Provincia senza che questo incida sul Patto di Stabilità». Tavoli informali sono già in corso in Provincia. La Cisl intanto ha chiesto un incontro urgente con Palazzo San Cristoforo per proporre alcuni spunti anti spreco: dalla razionalizzaizone delle spese per le utenze alla vendita delle auto di rappresentanza fino all’abbassamento della temperatura nelle scuole.

valentina.bertuccio@ilgiorno.net