Provincia senza soldi, il neo presidente Soldati: "Pronto a indebitarmi, pur di sistemare strade e scuole"

Trentottenne, segretario del Partito democratico, Mauro Soldati ha sbaragliato la concorrenza conquistando quasi il 60% dei voti di Tiziano Troianello

Il presidente della Provincia di Lodi Mauro Soldati

Il presidente della Provincia di Lodi Mauro Soldati

Lodi, 30 settembre 2014 - La Provincia di Lodi, torna nelle mani del centrosinistra. Mauro Soldati, 38 anni, esponente del Partito Democratico è il nuovo presidente dell’ente. Ad eleggerlo, con il 59,73% dei consensi (pari a oltre 52mila preferenze ponderate), sono stati i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Il suo avversario, Mauro Salvalaglio, 34 anni, senza tessera politica ma vicino al Nuovo centrodestra, si è fermato al 31,37% (27.806 preferenze ponderate). Gli amministratori lodigiani chiamati domenica al seggio allestito in Palazzo San Cristoforo erano 708: si sono presentati in 596 (l’84%). Ieri alle 8 è iniziato lo scrutinio. Verso le 9,30 il nome del vincitore era già chiaro. «Sono contento per il risultato che abbiamo ottenuto — ha dichiarato a caldo Soldati, il quale percepirà solo rimborsi spese per questo incarico —. C’è stata convergenza ampia sia verso la nostra lista “Uniti per il Lodigiano” sia verso il mio nominativo. Il mio nome ha ricevuto circa 10mila consensi ponderati in più rispetto a quelli della coalizione, 52mila contro 42 mila circa, e questo mi conferisce autorevolezza per gestire una fase difficile, oserei dire drammatica». Come opererà? «Garantisco fin da subito una discontinuità rispetto all’ultima legislatura in cui il dialogo è mancato totalmente. Mi confronterò con tutto il territorio e le sue componenti per arrivare a definire un nuovo piano strategico. Voglio consegnare tra due anni (quando poi dovrebbe completarsi la riforma Del Rio, ndr) un Lodigiano in ordine. Se il territorio sarà unito nessuno ci potrà togliere quell’autonomia che per me è un valore». Quali sono le priorità dell’ente? «Siamo fuori di 4 milioni di euro dal patto di stabilità. Non c’è ancora il piano neve, l’assistenza ai disabili nelle superiori è garantita solo fino a metà dicembre, le entrate da immatricolazioni auto sono sovrastimate. Ecco se sarà necessario farò debiti fuori bilancio (tecnicamente obbligazioni maturate senza che sia stato adottato il dovuto impegno di spesa, ndr), ma non lascerò strade con la neve o disabili senza assistenza». Aveva lasciato la Provincia nel 2009, da assessore a Servizi Sociali, Cultura, Sport, Turismo ed Edilizia scolastica. Che ricordo ha di quei tempi? «Erano stati anni belli e faticosi. Adesso però è un’altra partita da giocare». Lei anche segretario del Pd. Adesso pensa di lasciare? «Il mio mandato scadrebbe nel 2018. Credo sia opportuno lasciare, questo incarico richiede impegno. Apriremo una riflessione. Credo che il Pd abbia tante buone risorse».

tiziano.troianello@ilgiorno.net