I migranti dicono "grazie" con i fatti: in sedici saranno spazzini volontari

Lodi Vecchio dà il via al progetto di inserimento nella comunità

I migranti che parteciperanno al progetto (Cavalleri)

I migranti che parteciperanno al progetto (Cavalleri)

Lodi Vecchio, 13 ottobre 2015 - A Lodi Vecchio la prima squadra di migranti impiegata come spazzini. Sedici ragazzi ospiti del Lodivecchio Hotel di via Nazioni Unite gestito dalla società Alpa srl, hanno accolto con entusiasmo la proposta di collaborazione avanzata dal Comune. Tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle 9 a mezzogiorno, due squadre da otto profughi si occuperanno della pulizia delle strade del paese. Scope e palette alla mano i ragazzi, tutti con meno di 26 anni, quasi tutti arrivati dalla Nigeria, solo qualcuno dal Mali, andranno in giro per Lodi Vecchio per ripulire i marciapiedi da carte e foglie secche. Lodi Vecchio è il primo Comune lodigiano ad aver già attuato una convenzione con un centro d’accoglienza con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli ospiti.

Il protocollo d’intesa firmato una settimana fa tra prefettura e sette realtà, tra cui Zelo, Cervignano, Lodi Vecchio, Crespiatica, Boffalora, Graffignana, mirava proprio in questa direzione. «Siamo contenti di poter dare una mano a questi ragazzi che possono così integrarsi più facilmente – spiegano il sindaco Alberto Vitale e l’assessore all’Integrazione Loredana Losi –. Si tratta di vero e proprio volontariato». La squadra di spazzini sarà operativa da domani mattina. La prima area da ripulire sarà la zona industriale di Lodi Vecchio, poi già venerdì si passerà al centro. E prosegue con successo il progetto di Salvio Cianciabella, Danilo Turco e Alessandro Omini. Da quando i tre hanno sottoscritto l’accordo con il tribunale di Lodi per avere in concessione la struttura del Lodivecchio Hotel, hanno iniziato ad accogliere una trentina di profughi sin dal primo giorno. Tre o al massimo quattro per stanza. La maggior parte degli ospiti proviene dalla Nigeria, meno di una decina dal Bangladesh, qualcuno dal Mali e uno dall’Afghanistan. Il corso di italiano, gestito da Il Bivacco di Melegnano, è partito da fine agosto. A giorni dovrebbe partire un progetto formativo in collaborazione con alcune insegnanti della Don Milani di Lodi. «Lavorare è un ottimo modo per dimostrare la loro volontà di collaborare», dice Cianciabella. Ben diversa la situazione nella Bassa. A Maleo L’appello di don Enzo Raimondi perché i parrocchiani mettano a disposizione locali in favore dell’accoglienza di profughi, al momento, non ha sortito effetto: il sacerdote, durante le messe di domenica scorsa, ha rinnovato la richiesta perché possa essere «accolta la proposta di Papa Francesco». Intanto, domani sera alle 21, il consiglio comunale di San Rocco al Porto affronterà l’interrogazione con la quale Patto per San Rocco chiede alla giunta di fare il punto della situazione dopo che la Prefettura aveva annunciato di aver stretto un accordo con un privato per aprire un centro di smistamento in un capannone.

(ha collaborato Mario Borra)