Cantieri a Lodi: così cresce il polo universitario

A poco più di sette mesi dalla posa della prima pietra, dal cantiere che consentirà il completo trasferimento da Milano della Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi, stanno cominciando a ‘spuntare’ dal terreno i primi edifici

Cantiere per l'università a Lodi (Cavalleri)

Cantiere per l'università a Lodi (Cavalleri)

Lodi, 20 luglio 2016 - A poco più di sette mesi dalla posa della prima pietra (una targa commemorativa) avvenuta il 14 dicembre, dal cantiere che consentirà, con una spesa di 42,350 milioni di euro, il completo trasferimento da Milano della Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi, stanno cominciando a ‘spuntare’ dal terreno, su un’area di 26mila metri quadrati, i primi edifici. L’80 per cento delle fondazioni, con la posa di 420 pali, è stato completato. Nel primo lotto a forma di L, quello più esterno della struttura progettata dall’archistar Kengo Kuma, destinato ad aule e laboratori per la didattica con aula magna da 350 posti a struttura inclinata alta sei metri, anche le opere in elevazione, con la posa di murature esterne prefabbricate, sono già al 50 per cento. Il secondo lotto, una struttura a pettine che ospiterà i laboratori di ricerca dipartimentali, avviato un paio di mesi più tardi, sarà collegato al primo da un edificio a ponte di 12 metri, sulla roggia Bertonica «con una struttura portante in ferro – spiegano le architette Federica Carlini e Chiara Cerutti, assistenti di direzione Patrimonio e Lavori, con Alessandro Orlandi, assistente di direzione operativa e coordinatore sicurezza –; abbiamo incontri periodici con lo studio Kuma. È stato deciso di rivestire le sponde della Bertonica con pietrame, per minimizzare la manutenzione; la più piccola roggia Ortolona, sarà ripulita, non tombinata».

Il terzo lotto invece, resta all’interno dell’area del Centro Zootecnico Sperimentale (inaugurato nel 2008): «Si tratta di due piccoli prefabbricati destinati all’insegnamento uno della produzione di carni e latte, l’altro di mangime». Il cantiere, dove operano in media 25, 30 operai, prevede anche la ‘rifunzionalizzazione’, da settembre, dell’attuale accettazione in diverse segreterie, dell’edificio destinato alla riabilitazione dell’Ospedale grandi animali in sala autopsie e una modifica della viabilità interna per aggiungere parcheggi (saranno 167) e separare le aree studenti e docenti, quella degli animali infetti (ospedali) da quelli sani (Centro zootecnico): «Abbiamo dovuto avviare il cantiere, spostare la rete di sottoservizi di teleriscaldamento e acquedotto, poi posare le fondamenta: è la fase più lunga – spiegano –; il cantiere oggi è al 15 per cento del totale: chiuderemo solo la settimana di ferragosto ma siamo in linea con la consegna entro agosto 2017. L’opera collaudata e arredata sarà pronta a fine 2017». Anche l’Ospedale per piccoli animali (l’appalto integrato con progettazione esecutiva da 4,850 milioni di euro è del 22 dicembre; una decina gli operai), che opera a ridosso di quello già esistente per Grandi animali ma senza interferenze grazie a un accesso laterale, è al 70 per cento di posa e collaudo di 100 pali, dopo aver dovuto, come spiega il direttore lavori, ingegner Ardilio Magotti, «fare un lavoro di scuci e cuci dei sottoservizi esistenti senza mai interrompere l’attività dell’Ospedale Grandi animali. I due ospedali veterinari sono già collegati dalla nuova Tac, inaugurata un anno fa e attrezzata anche per la testa di un cavallo. Sorgerà un edificio di 1.800 metri quadrati con un primo piano di 570 metri quadrati dove gli studenti potranno affacciarsi su quattro sale operatorie. Ci saranno poi sale diagnosi, per degenze e terapie e tapis roulant per prove sotto sforzo».