Infermiera morta per una plastica, il marito sotto choc: "Era il suo regalo di compleanno"

Rosa Angela Lavorgna si è spenta a 46 anni dopo aver subìto una blefaroplastica. Il marito Giuseppe sotto choc: "Era felice, ora io e mio figlio vogliamo solo sapere perché non c'è più"

Medici e operatori sanitari del Santa Rita coinvolti nell'inchiesta

Medici e operatori sanitari del Santa Rita coinvolti nell'inchiesta

Villanova (Lodi), 14 maggio 2015 - Muore dopo la chirurgia plastica, l’intervento sarebbe stato il suo regalo di compleanno. La vita a volte, quando meno te lo aspetti, ti pone davanti a prove complicate impossibili da accettare. Rosa Angela Lavorgna, infermiera professionale di Villanova, 46 anni, compiuti a fine marzo, la sua esistenza l’aveva spesa per gli altri. Ma un impietoso destino martedì l’ha strappata improvvisamente all’affetto dei suoi cari. E questo proprio in un momento che invece avrebbe invece dovuto essere di massima felicità. «Era andata in una clinica privata per eseguire una blefaroplastica, cioè una riduzione delle palpebre - spiega il marito Giuseppe, noto titolare di un autolavaggio a Lodi, con la voce rotta - A me piaceva così, ma lei vedeva questo piccolo ritocco come un sogno e così, dato che da poco aveva compiuto gli anni, come regalo si era scelta l’intervento. Nessuno di noi certo poteva immaginare che un’operazione tanto banale portasse il peggio e ora speriamo la giustizia vada a fondo».

In merito all’indagine la famiglia preferisce non esprimersi «ci sono accertamenti in corso che non competono a noi e quindi possiamo soltanto aspettare. Qualsiasi sia l’esito di questa vicenda giudiziaria, comunque, purtroppo mia moglie e la mamma di nostro figlio Lorenzo di 16 anni non tornerà più». Il ricovero è avvenuto mercoledì 6 maggio in una clinica privata di Milano. Dopo l’intervento però la situazione è precipitata e la donna è stata trasferita in condizioni serie all’ospedale Fatebenefratelli, dove è rimasta una settimana in coma. Infine si è spenta martedì, quando i medici ne hanno constatato la morte celebrale. Rosa, madre innamoratissima del proprio ragazzo e dei tre nipoti e moglie sempre attenta e premurosa, era di origini salernitane. Infermiera professionale da 20 anni all’ospedale Maggiore di Lodi, la professionista prima aveva lavorato all’ospedale San Donato Milanese dove aveva fatto esperienza in pediatria, ortopedia e altri settori medici, mentre adesso a Lodi si adoperava in urologia. Inoltre, dato l’accorpamento dei reparti, si occupava anche dei pazienti dell’otorino laringoiatra e di altre aree. «Mia moglie - continua Giuseppe - nata a Torino e conosciuta tramite amici comuni, era anche donatrice Avis e si prestava sempre ad aiutare gli altri. Correva se c’era da fare una puntura al vicino di casa, accompagnare qualcuno a fare esami o visite. Qualsiasi necessità avessero amiche o cognata, lei le accompagnava e questo persino in sala operatoria perché, essendo infermiera, le era concesso di assistere agli interventi. Parliamo di una persona molto generosa. E’ stata l’angelo custode di mia sorella durante la sua gravidanza».

E come tutte le donne, Rosa avrebbe voluto avere più tempo per fare shopping e viaggiare. Ma gli impegni lavorativi spesso lo impedivano. «Però è sempre riuscita a fare vedere il più possibile al nostro ragazzo» continua il consorte. La 46enne lascia anche l’amata mamma Caterina, che abitava con lei e la famiglia e la sorella Margherita, cui era molto legata. Una volta avuto il nulla osta del magistrato alla sepoltura, terminati l’autopsia e gli accertamenti di rito, il feretro arriverà in chiesa a Villanova per il funerale. Anche se ancora non si sa quando. Celebrerà la funzione il parroco Don Stefano Daccò, a seguire l’infermiera riposerà al cimitero di Villanova in un colombare. Poi sarà soltanto tempo di pregare.