Lodi, l'ultimo contagiato dal coronavirus è un 77enne: era stato operato a Codogno

L'uomo risiede nella casa di riposo di Borghetto: aveva subito intervento in day hospital martedì scorso

Coronavirus (Ansa)

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Lodi, 25 febbraio 2020 - L’ultimo a risultare contagiato, nel Lodigiano, è un 77enne che risiede nella casa di riposo di Borghetto: era stato operato in day hospital a Codogno martedì scorso. Domenica la febbre, il test; ieri mattina il responso: positivo al coronavirus. L’uomo si trova ora in isolamento presso il proprio minialloggio nella rsa, dove vivono 85 ospiti: «Già da sabato in via cautelativa avevano sospeso le visite per evitare l’arrivo in massa dei parenti - ha detto ieri la sindaca Giovanna Gargioni -. Ma dal 18 al 22 febbraio lì, oltre al personale, ci sono stati personale, familiari e volontari che vanno ad imboccare gli anziani«. Nel frattempo è morto, ieri sera, il 62enne di Castiglione d’Adda trasferito nel fine settimana all’ospedale S.Anna di Como: per l’uomo, gia’ dializzato con patologie croniche, il coronavirus è stato letale.

L’Asst di Lodi intanto ha avviato ieri un bando per arruolare infermieri, a 30 euro all‘ora, omnicomprensivi: basta che abbiano il titolo, un’esperienza di almeno 6 mesi, non siano dipendenti del Ssn: gli interessati devono mettersi a disposizione e gli verrà comunicato luogo e orario di lavoro. Ma non solo. Si sta cercando di precettare il personale: «A chi è in malattia viene richiesto di rientrare; chi è stato messo in quarantena deve fare il test e, se risulta negativo, deve tornare a lavorare - afferma Stefano Lazzarini, segretario del sindacato Confsal -. La gestione dell’emergenza da parte dei vertici è stata superficiale: un disastro. Gli operatori a Codogno sono abbandonati a se stessi: mascherine e camici sono arrivati dopo 2 o 3 giorni, c’è gente che entra e che esce senza problemi. Gli operatori sono rimasti lì a fare più turni perché sono persone responsabili ma sono molto arrabbiate.

Si aspettavano l’arrivo di qualche infettivologo od esperto invece niente. Sette infermieri sono a casa senza che gli sia stato fatto il ancora tampone. Intanto chiudono gli ambulatori senza spiegare ai dpendenti come si configura la loro posizion. Alla fine di questa vicenda chiederemo l’avvio di un’inchiesta, con ispettori ministeriali: poi spetterà alla magistratura decidere«. La questione dei mancati test coi tamponi è emersa a più voci: «Molti medici di base sono in quarantena in attesa del tampone« - ha detto Gabriele Lodi, medico di Codogno, a Rai Radio1. «I test, d’ora in poi, si fanno solo a chi ha i sintomi - replica l’assessore regionale Gallera. La Regione intanto ha potenziato il personale per rispondere al numero verde 800 89 45 45, andato in tilt insieme al 1500 nazionale e al 112 delle emergenze.

La Prefettura di Lodi, invece, ha disposto un modulo, sul proprio sito, per chi deve entrare o uscire dalla zona rossa. I lavoratori interessati, come ad esempio chi porta derrate alimentari o svolge attività di pubblica utilità, devono presentare richiesta alla Prefettura ed ottenerne l’approvazione tramite un modulo compilato e sottoscritto (e inviato a prefettura.lodi@interno.it) dal datore di lavoro il quale, al contempo, "si impegna a garantire la sorveglianza sanitaria per la verifica quotidiana dello stato di salute del lavoratore con riguardo ai sintomi e segni della Covid19", come da ordinanza del Ministero della Salute d’intesa con la Regione. C’è dunque anche un’assunzione di responsabilità diretta di ‘sorveglianza sanitaria’ da parte del datore di lavoro, tramite il servizio di prevenzione aziendale. Il parroco di Ossago don Alessandro Lanzani, infine, ha dovuto riununciare alla diretta tv della messa mattutina dal santuario: per porre rimedio, annuncia, ogni giorno alle 16 pregherà la Mater Amabilis con gli autoparlanti, invitando i cittadini ad unirsi in preghiera.