I "custodi dell’Adda" bocciano il nuovo attracco: "Spesa inutile"

Lodi, secondo i pescatori è meglio investire nella sicurezza del fiume di Carlo D'Elia

7) La merla sull'Adda a Lodi

7) La merla sull'Adda a Lodi

Lodi, 19 agosto 2014 - Attracco sull’Adda? No, grazie. Alla ‘Casotta’ che sorge sul Lungo Adda Bonaparte, covo dei pescatori lodigiani e degli amanti del fiume, non hanno dubbi che il progetto per il nuovo attracco per imbarcazioni, in fase di realizzazione in zona Isola Bella, non sarà un buon investimento. E propongono al Broletto di utilizzare quei soldi per creare punti di soccorso e salvamento lungo il fiume. Ieri mattina sarebbero dovuti partire i lavori, ma l’anomala portata d’acqua dell’Adda ha costretto la società incaricata a rimandare l’avvio del cantiere. Il progetto, che permetterà la navigazione turistica del fiume nel tratto Lodi-Casellario, è il risultato del sodalizio tra il Comune di Lodi e il Consorzio navigare l’Adda. Il costo si aggirerà intorno ai 50mila euro, soldi che saranno anticipati interamente dal Consorzio, mentre il Broletto provvederà poi a restituirli in due anni.

A non essere convinto dal progetto presentato qualche settimana fa è proprio chi il fiume lo conosce da sempre. «L’Adda è un fiume imprevedibile e la corrente in alcuni tratti è troppo forte per un pontile del genere — spiega Fausto Cansi, rappresentante dell’associazione ‘Num del Burg’ —. Il fiume lo conosco molto bene e in 50 anni non ho mai visto un corso d’acqua così imponente, soprattutto in questo periodo dell’anno. Non c’è dubbio che sia stata una stagione anomala. Difficilmente potrà ripetersi anche nella prossima estate. Quando l’Adda tornerà ai suoi standard naturali, non sarà navigabile per molti mesi all’anno. Sfido chiunque a voler fare un giro turistico sul battello anche in inverno.

L’attracco è una spesa inutile. Sarebbe stato meglio investire nella sicurezza per chi naviga, con punti di soccorso e salvamento lungo alcuni tratti del fiume, in modo da permettere l’intervento dei vigili del fuoco in tempi rapidi». Da accantonare anche la scelta di investire sul turismo fluviale a Lodi in occasione di Expo: «Per un battello da 48 posti sarà arduo affrontare la corrente dell’Adda — aggiunge Cansi —. Quando il letto del fiume viaggerà intorno ai 40 chilometri all’ora non sarà navigabile. Ho paura che sia il solito investimento nel vuoto». Intanto i rappresentanti del Fai Lodi-Melegnano hanno depositato nel bar della ‘Casotta’ un documento per la raccolta firme per la sistemazione della riserva naturale dell’Isolotto Achilli. In programma anche la realizzazione di un ponte che colleghi la riva destra allo spazio dedicato a Enrico Achilli, che decenni fa organizzava sulle sponde feste mondane.