Villa Cortese: nella scuola mancano i docenti, ogni giorno una classe salta le lezioni

Nel Legnanese lezioni a turno. La dirigente: molti trasferimenti al sud

La dirigente Marisa Fiorellino con alcuni docenti del Mendel

La dirigente Marisa Fiorellino con alcuni docenti del Mendel

Villa Cortese, 5 ottobre 2016 - Pochi docenti a disposizione e così all’istituto agrario Gregorio Mendel di Villa Cortese, una manciata di chilometri da Legnano (Milano), ogni giorno una classe salta le lezioni. Una situazione che si trascina dall’inizio della scuola e che adesso la preside conta di risolvere entro la metà di ottobre. «Abbiamo fatto questa turnazione per necessità, escludendo le classi quinte perché l’anno prossimo hanno l’esame di maturità. Ma una volta alla settimana una classe dalla prima alla quarta è a casa per un giorno perché purtroppo mancano i docenti», spiega la dirigente Marisa Fiorellino. Una situazione che la preside rifiuta sia da ascrivere alla gestione docenti, a partire dalla chiamata, da parte della scuola di Villa, ma che rientra purtroppo nella normalità della maggior parte degli istituti scolastici, soprattutto nel nord Italia. «Mi risulta che fino a qualche giorno fa anche il Dell’Acqua di Legnano faceva quattro ore anziché l’orario normale. Ci sono pochi professori e la settimana del Mendel diventa corta per forza di cose».

La preside poi difende il proprio operato: «Stiamo lavorando senza sosta dalla fine di luglio. Io ho lavorato personalmente per chiamare i professori, che qui a Villa Cortese non vengono facilmente perché manca la ferrovia e si lavora sei giorni alla settimana. Nonostante questo, ho avuto docenti che si sono candidati scegliendo di venire ad insegnare al Mendel, ma che poi hanno fatto domanda di assegnazione provvisoria al sud. Il risultato è che grazie alla nuova normativa che permette tutto questo io mi ritrovo ad ottobre senza docenti». Un escamotage questo sul quale hanno puntato migliaia di docenti per non essere trasferiti lontano da casa. Una volta presentata la richiesta di utilizzazione (per chi si trova in situazione di esubero o soprannumero) o di assegnazione provvisoria (per esigenze di famiglia o per gravi esigenze di salute comprovate da certificazione medica), il docente prende servizio nella sede di titolarità, ma non appena vengono rese pubbliche le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, se l’esito è positivo lascia la sede di titolarità e rientra nella provincia di ricongiungimento prendendo servizio nella scuola assegnata.

Ora al Mendel si continuano a nominare supplenti: «È una lotta continua e diamo priorità alle classe più importanti finché non riusciamo ad entrare a regime. Siamo purtroppo partiti con una altissima percentuale di docenti mancanti e sottolineo che con la nuova normativa il dirigente scolastico poteva anche non nominarli, ma noi l’abbiamo fatto recuperando i docenti necessari che poi però abbiamo perso. Il sistema ha evidentemente delle falle».