Primaluna, Matteo non ce l’ha fatta: il mondo del trial piange il "Piga"

La famiglia del sedicenne morto dopo un tragico incidente ha acconsentito all’espianto degli organi

Matteo Pigazzi

Matteo Pigazzi

Primaluna (Lecco), 28 febbraio 2017 - L'impennata con il gas aperto e il classico colpo di reni - quello che ogni trialista compie per superare gli ostacoli più duri - non sono arrivati e così la comunità di Primaluna sono a stringersi attorno a papà Franco, mamma Marina e Andrea, il fratello minore. Matteo Pigazzi non ce l’ha fatta, ha dovuto arrendersi alle ferite riportate nell’incidente di sabato sera mentre in sella alla sua nuovissima Ktm sfrecciava per via San Rocco.Cosa sia successo in quello strettissimo budello del nucelo storico del paese non si sa: Matteo ha perso il controllo sbattendo con violenza il capo, tanto che subito si era richiesto l’intervento dell’elisoccorso. All’ospedale di Lecco il sedicenne con la passione delle moto era stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico, che non è bastato però a salvargli la vita. Matteo se ne va a soli sedici anni lasciando un grande vuoto dietro di sè come solo la morte di un giovanissimo può fare; proprio come nel caso di Riccardo Galbiati, stroncato due mesi fa da un malore mentre sciava sulle nevi dell’Aprica. Due giovani, accomunati da passioni che a quell’età di bruciano: per Matteo erano le moto e soprattutto il trial. Era un giovanissimo membro del Moto club Valsassina di cui nonno Rodolfo era stato anche presidente perché quella delle due ruote era una passione di famiglia. Da qualche tempo Matteo si era avvicinato ai campioni locali. Da un paio d’anni faceva parte del Team «Trs» di Luca Petrella, il pilota di Malgrate del quale seguiva le gare del campionato italianoi e gli allenamenti insieme all’altro campione di casa, Matteo Grattarola.

Sabato scorso il giorno dell’incidente, sarebbe dovuto andare a Genova proprio con Petrella per partecipare a un test federale ma poi aveva preferito rimanere a casa. «Ciao Teo, ripenso a tutte le volte che ti buttavi a terra per non farmi cadere. Eri un grande e rimarrai per sempre, un Angelo speciale che continuerà a seguirci anche da lassù», ha scritto il pilota ricordando il giovane amico. Anche Matteo Grattarola, il campione di trial di Margno l’ha ricordato come «un amico che era sempre con noi. La sua passione l’aveva trasformata da pilota in assistente di gara e sono certo che sarebbe diventato un professionista». I genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi