Il principe di Seborga è lecchese, Marcello I guiderà il borgo ligure

Menegatto eletto monarca della micronazione ligure non riconosciuta dalla comunità internazionale

Marcello Menegatto nel giorno dell'incoronazione

Marcello Menegatto nel giorno dell'incoronazione

Lecco, 27 aprile 2017 - In Francia tengono banco le presidenziali. A pochi chilometri dal confine transalpino però sono andate in scena anche le elezioni del principe di Seborga, folkloristica monarchia fittizia che corrisponde al piccolo Comune omonimo in provincia di Imperia. E a essere riconfermato sovrano della micronazione è stato Marcello Menegatto, Marcello I per i sudditi seborghini, lecchese di nascita e ligure di adozione. Nato all’ombra del Resegone il 12 maggio 1978, il principe dello Stato non riconosciuto dalla comunità internazionale è figlio di un industriale tessile brianzolo, ed è cresciuto tra Lecco e la Svizzera, prima di trasferirsi nel Principato di Monaco.

Grande appassionato di motonautica, dal 2002 al 2004 è stato Console onorario della Repubblica di Panama a Montecarlo. Dopo aver fondato un’impresa edile specializzata in costruzioni di lusso, nel 2005 acquisì, oltre a quella italiana, anche la nazionalità seborghina, acquistando un ranch con molteplici specie di animali, tra cui quindici cavalli purosangue, dei quali è appassionato insieme alla moglie. In seguito alla morte del principe di Seborga Giorgio I, Marcello si candidò a diventarne successore e il 25 aprile 2010 vinse contro Gian Luigi Morgia e venne proclamato principe. Menegatto è stato scelto da 129 elettori, 49 preferenze in più rispetto alle consultazioni di sette anni fa che lo contrapposero al regista Pepi Morgia, 87 voti di differenza dal suo sfidante, il giornalista inglese Mark Dezzani, che ha comunque accettato la sconfitta con il massimo fair-play, dichiarando che collaborerà con il lecchese per il bene del principato. Perché l’obiettivo dei fan della minuscola monarchia ligure sembra essere quello di ottenere l’indipendenza dall’Italia. Secondo loro, infatti, nel 954 il borgo venne ceduto dal Conte Guidone di Ventimiglia ai monaci benedettini dell’Abbazia di Lerino, divenendo principato nel 1079.

Nel 1729 i monaci vendettero il borgo a Vittorio Amedeo II di Savoia, eppure l’atto non fu mai registrato e prevedeva che il principato sarebbe rimasto patrimonio personale del re, senza essere annesso al Regno di Sardegna. Più semplicemente si tratterebbe però di un geniale progetto folkloristico in grado di portare turismo al paese ligure che stampa e vende francobolli, passaporti, patenti, targhe (ovviamente senza valore legale) e conia la moneta locale, il Luigino, di fatto un buono sconto. Ora Marcello I da Lecco ha davanti un altro settennato di sfide. Non che il passato fosse stato semplice. Lo scorso anno dovette infatti difendersi da un tentato colpo di Stato operato dal francese Marcel Mentil. Non ci furono guerriglieri armati che insidiarono il palazzo reale, semplicemente l’oppositore creò un sito internet in cui si proclamava sovrano di Seborga.