Chiede di sposare la donna amata prima di morire. Ma il Comune gli nega le nozze

La triste storia di Sandro Frara, morto senza vedere coronato il sogno di sposare la donna della sua vita. Il Comune di Lecco condannato a a pagare 200mila euro di risarcimento agli eredi

Sandro Frara (foto Toneatto)

Sandro Frara (foto Toneatto)

Lecco, 28 ottobre 2016 - Il suo sogno era quello di sposarsi prima di morire, per vivere per sempre - anche se per un "per sempre" breve - con la sua compagna. Ma la burocrazia, la malaburocrazia, ha vinto e distrutto il suo ultimo desiderio, la pratica con la richiesta di nozze con rito civile ha subìto ritardi nell'iter. Dimenticanza, forse qualche impiegato o funzionario inadempiente, non si sa. Per quel "sì, lo voglio" negato però l'amministrazione comunale di Lecco è stata condannata a pagare 200mila euro di risarcimento agli eredi di Sandro Frara di Olgiate Molgora, assistente sociale nel proprio paese e poi al Centro psicosociale di Merate. scomparso nel marzo 2014 all'età di soli 54 anni.

Il brianzolo, nonostante fosse piegato dalla malattia, durante l'ultimo ricovero in un letto dell'ospedale Alessandro Manzoni aveva espresso nero su bianco la precisa volontà di sposarsi con la donna della sua vita. Nessuno degli incaricati di Palazzo Bovara ha tuttavia assolto la pratica né si è presentato al suo capezzale per celebrare in extremis le nozze e lui è morto senza realizzare il suo desiderio, un atto d'amore eterno verso la sua donna. A distanza di due anni e mezzo i giudici del tribunale civile gli hanno tuttavia riconosciuto giustizia e cercato di rimediare a quel torto, anche se comunque troppo tardi. Hanno infatti condannato Palazzo Bovara a pagare 200mila euro di indennizzo e risarcimento per il matrimonio negato e mai celebrato.