
L'auto del ladro finisce contro un muro
Lecco, 7 maggio 2016 – Il ladro di spiccioli è finito in manette. Lo hanno arrestato i carabinieri di Oggiono. Si tratta di un 34enne italiano di Civate, finito in manette l'altra sera, al termine di un pericoloso inseguimento lungo la Super 36 e dell'ennesima serie di colpi nelle stazioni di servizio e negli autolavaggi della zona a cavallo tra la provincia di Lecco e quella di Como per le razziare poche decine di euro in contanti tra monetine e le banconote di piccolo taglio contenute nelle casse delle macchinette del caffè e negli erogatori automatici di bevande. Con lui i militari alle dipendenze del maresciallo Nicolino Ombrosi hanno fermato per spaccio anche un coetaneo marocchino che aveva trovato rifugio a Molteno.
La caccia a «guardia e ladri» è cominciata quando gli operatori del 112 hanno intercettato il lecchese al volante di una Fiat Panda rubata poco prima a Cantù. Lui ha tentato il possibile per scappare, spegnendo i fare, cimentandosi in manovre azzardate, sfrecciando contromano e addirittura speronando la gazzella. La rincorsa non è comunque durata molto, alla fine si è schiantato contro un muro. Sull'utilitaria sono stati trovati arnesi da scasso e uno zaino con 144 euro, il bottino degli ultimi raid messi a segno a Novedrate e Mariano Comense. Dagli accertamenti è stato poi pure scoperto che in poche ore aveva rubato anche altre due auto, tutte Panda.
Ma il brianzolo ha inguaiato anche il suo spacciatore di fiducia, perché in tasca gli sono state trovate alcune dosi di droga che gli sono state vendute dal magrebino, come ha confessato lui stesso. Nel covo dello straniero sono stati scovati ovuli di cocaina, bilancino di precisioni, tutto il necessaire per il confezionamento e cellulari che potrebbero essere utili per ricostruire il giro di clientela. Il civatese adesso è accusato di furto, ricettazione, danneggiamento e resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il marocchino di spaccio e ricettazione. A quanto sembra il primo sarebbe entrato in azione per pagare il secondo, cioè il suo «fornitore» di polvere bianca e fumo. Le indagini comunque proseguono, il sospetto più che fondato è che il il ladro sia il responsabile anche di parecchi episodi analoghi verificatisi ad esempio a Molteno, Nibionno, Costa Masnaga e altri paesi vicini.
di DANIELE DE SALVO