Adriano Celentano, vigilanza rinforzata. Il sindaco di Galbiate: "Il paese è tranquillo"

Tutti a protezione dell’illustre concittadino dopo l’allarme intrusi

Adriano Celentano durante la messa in paese

Adriano Celentano durante la messa in paese

Galbiate (Lecco), 2 marzo 2017 - Cinquant'anni dopo «Chi non lavora non fa l’amore» Adriano Celentano è tornato a dividere l’Italia ricordando che con la paura si vive male e stavolta non gli è servito neppure metterlo in musica, gli è bastato affidare la sua testimonianza alla rete. «Dispiace che sia successo al nostro illustre cittadino – gli manifesta la sua solidarietà il sindaco di Galbiate, Benedetto Negri - Anche nella nostra comunità come in diversi paesi dell’area c’è qualche problema ma tutto sommato posso dire che Galbiate resta sempre un paese dove si può vivere tranquillamente e dove si può girare la sera senza paura. Ci sono i carabinieri che tutte le sere percorrono le strade del paese ma anche loro hanno diversi Comuni da controllare. In primavera e autunno poi abbiamo due agenti di polizia locale che effettuano questi tipi di controlli. Celentano vive in una zona molto isolata, in mezzo a un terreno vasto, difficile da controllare. Purtroppo è successo anche lì, ma dispiace un po’ per tutti i galbiatesi e gli altri residenti dei paesi vicini quando la loro intimità viene violata».

Intanto il popolo del web e i tanti fans del cantante, che in queste settimane è tornato in vetta alle classifiche con il suo album di duetti con Mina, lo hanno già eletto proprio paladino in una campagna tutta virtuale per chiedere più sicurezza. «Così non si può più andare avanti, siamo in pericolo anche a casa nostra», è il refrain di molti post, tra chi invoca pene certe e chi è più propenso a ad armarsi e magari farsi giustizia da solo, come il dj Francesco Facchinetti anche lui balzato in questi giorni agli onori della cronaca dopo un’incursione dei ladri nella villa del padre Roby, vicino a Bergamo. A far luce sulla natura delle due incursioni nella villa sulla collina di Galbiate, il 19 febbraio e un paio di giorni fa, entrambe filmate dalle telecamere del circuito interno, sarà il procuratore Antonio Chiappani, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per danneggiamento. Intanto attorno alla villa del molleggiato sono raddoppiati i controlli da parte degli agenti della sicurezza privata e anche i carabinieri hanno aumentato la frequenza dei passaggi nei loro giri di ronda. Chissà se tutto questo basterà a riconciliare il sonno a Claudia Mori, che non riesce più a dormire da quando ha visto le riprese dei sei ragazzi, apparentemente dell’Est, che si sono introdotti fin sotto le sue finestre con i cappucci delle felpe calati sul volto.

«Adesso che Celentano ha paura tutti sono pronti a correre – ci si interroga polemicamente in alcuni blog – ma quando sono state aggredite persone comuni non è intervenuto nessuno». Come alcune sere fa a Cernusco Lombardone, quando due settantenni sono stati minacciati con un cacciavite alla gola da tre rapinatori che li attendevano al loro rientro a casa. «Canta che ti passa…» risponde polemicamente qualcun altro al Molleggiato, ma con il terrore di essere rapinati o peggio non funziona.