FABIO LANDRINI
Cronaca

Calcio Lecco nel caos: ora scioperano i giocatori

Senza allenatore e stipendio da mesi, hanno deciso di non allenarsi

Lo striscione di contestazione dei tifosi allo stadio

Lo striscione di contestazione dei tifosi allo stadio

Lecco, 25 ottobre 2016 - La sensazione è che il momento più nero in assoluto alla Calcio Lecco non sia ancora arrivato. Eppure quanto accaduto negli ultimi giorni è già un triste primato. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato due domeniche fa con l’esonero dell’allenatore Stefano Cuoghi. Il martedì successivo è stato ingaggiato Alberto Bertolini, vecchia gloria bluceleste, giovedì, due giorni dopo, il direttore sportivo Tiziano Gonzaga ha rassegnato le dimissioni e venerdì è andato in scena il litigio tra il dirigente Paolo Battocchi – ex presidente della Folgore Caratese, tuttora «dirigente» bluceleste non tesserato – e il tecnico, che ha portato alle dimissioni di «Bebeto». Sabato in una lettera ai tifosi Bertolini ha parlato di «aggressione premeditata», e così domenica, nel match di serie D contro il Levico Terme, è partita la contestazione nei confronti di Battocchi e della società. Per tutta la partita sono rimasti appesi gli striscioni «Le bandiere si sventolano, ma non si stendono! …Battocchio…» nel settore distinti del Rigamonti-Ceppi, mentre in curva nord è stato esposto un lenzuolo contro tutti: «Una società di incompetenti e buffoni senza dimenticare le istituzioni».

«Ogni volta che qualcosa non va si tira in ballo il Comune – spiega l’assessore al Patrimonio Corrado Valsecchi, presente allo stadio –, ma essendo il Lecco una società privata possiamo fare ben poco». Di certo non augurarle il fallimento, che sembra sempre più la soluzione a tutti i problemi. «Spero seriamente di no, non solo per il debito di oltre 170mila euro che il club ha nei confronti dell’Amministrazione comunale, quindi di tutti i cittadini, ma soprattutto perché fallire è sempre un peccato per un’azienda». Certo è che allo stadio si è vista la contestazione, sui social network e sui forum si parla molto della situazione in via don Pozzi, ma il pubblico sugli spalti è ormai ai minimi storici. La pioggia di domenica ci avrà messo del suo, ma sicuramente la crisi societaria non aiuta. Tant’è che a fine partita il cordone di forze dell’ordine - presente a ogni momento critico bluceleste - proteggeva gli uffici da pochi (e praticamente innocui) tifosi. E comunque non era presente nessuno dei personaggi criticati dai supporter: solo Battocchi ha visto il primo tempo dalla sede per poi andarsene da Lecco all’intervallo.

Con l'abbandono (l’ultimo in ordine di tempo) anche dell’addetto stampa Claudio Maglieri, durato in tutto dieci giorni, resta ora solamente l’amministratore unico Sandro Meregalli al timone del club. Ma non si sa ancora per quanto tempo. I debiti però si accumulano, i giocatori non hanno visto ancora alcun compenso e già si vocifera che oggi si rifiuteranno di allenarsi. Così il fallimento si fa sempre più strada tra i pensieri degli appassionati. Che sono sempre più pochi e sono più svogliati, non tanto per le figure barbine in campo, quanto per tutto ciò che accade fuori.