DANIELE DE SALVO
Cronaca

Bulciago, terrore in villa: assalto dei banditi con il cacciavite

Rapinato nel garage di casa l'imprenditore Claudio Colombo:"Ho temuto per mia moglie"

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri

Bulciago (Lecco), 1 luglio 2016 - Terrore in villa a Bulciago. Due sconosciuti hanno assalito un imprenditore nel garage di casa, gli hanno puntato un cacciavite alla gola e lo hanno derubato del Rolex che portava al posto, più i soldi che custodiva nel portafogli, circa 250 euro in cotanti. Volevano anche trascinarlo nell’abitazione, ma si sono accorti che aveva azionato il dispositivo antirapina che teneva in tasca e sono stati costretti a battere in ritirata.

La vittima della rapina è Claudio Colombo, 72 anni, titolare della Ctc di via Sant’Agostino a Bulciaghetto, società di tendaggi. «Ho temuto fosse la fine – ci racconta - Urlavano e premevano il cacciavite contro il collo ma ho mantenuto la calma. Comprendo chi reagisce, sono stati interminabili minuti terribili, ma non serve e nemmeno serve andarsene in giro con una pistola, l’unica soluzione veramente utile è dotarsi di dispositivi di allarme per chiedere aiuto. A me probabilmente ha salvato la vita». Colombo l’altra notte, poco prima dell’una, stava rincasando al volante della sua Porsche Cayenne. Ha parcheggiato l’auto in garage ma appena ha messo il piede fuori dall’abitacolo due balordi lo hanno bloccato dalle spalle. «Mi sono sentito un topo in trappola – ripercorre quegli interminabili momenti -. Ho dato loro l’orologio e il portafogli, ma non è bastato. Gridavano che volevano sapere dove fosse la cassaforte, io ho replicato che non ho un forziere e li ho supplicati di accontentarsi e andarsene, ma insistevano... Fortunatamente sono riuscito ad azionare il telecomando antirapina».

I balordi lo hanno visto, glielo hanno strappato di mano e lo hanno gettato in terra, ma hanno compreso la malaparata e sono fuggiti. In pochi istanti sul posto sono piombati i carabinieri e le guardie giurate dell’istituto di vigilanza privata Vedetta 2, ormai però i colpevoli si erano già dileguati nel nulla. «Mi spiace per l’orologio, me lo aveva regalato mia moglie per l’anniversario di matrimonio». E durante la rapina ha pensato soprattutto alla moglie, che lo aspettava in casa: «Ho pregato solo che non mi raggiungesse, non volevo le capitasse qualcosa. Quei delinquenti erano pronti a tutto e ci stavano aspettando».