The Floating Piers, che emozione calpestare l'opera di Christo

Christo inaugura The Floating Piers, la passerella galleggiante sul lago d'Iseo

Christo invita tutti a provare di persona la sua installazione

Christo invita tutti a provare di persona la sua installazione

Sulzano D'Iseo (Brescia), 17 giugno 2016 - «Non dovete limitarvi a guardare l’opera in fotografia. Dovete camminarci sopra. Coraggio!»: e per dare il buon esempio i primi passi li ha mossi lui. Sulla passerella color oro. Giacca a vento rosso fuoco, i capelli bianchi svolazzanti all’aria che in questi giorni non risparmia neppure la terra bresciana, Christo ha presentato ieri in anteprima ai giornalisti italiani e stranieri “The Floating Piers”, la sua opera più ambiziosa: la passeggiata sulle acque del lago d’Iseo. Acque un po’ mosse, soprattutto all’esterno del triangolo delimitato dalla lunga passerella, più ferme al suo interno. Qui un “effetto laguna”, là una sensazione di morbidezza fluttuante. In tutta sicurezza.

«Io sono una persona molto fisica. Non uso il cellulare, né mi piace il mondo virtuale. E questo è il viaggio di una vita», ha spiegato Christo. Viaggio concreto e magico, progettato insieme a Jeanne-Claude, la moglie compagna di vita e di avventure artistiche, sino alla sua scomparsa. E a Jeanne-Claude dedicato. Un viaggio magico anche per i tempi record in cui si è realizzato: «Ventidue mesi. Temevo che in Italia non si lavorasse di sabato, invece abbiamo lavorato sette giorni su sette, ventiquattr’ore su ventiquattro. Il tedio maggiore è stato assemblare i 220mila blocchi su cui la passerella è ancorata». Un lavoro protrattosi sino all’ultima notte e concluso all’alba, con la posa del tratto di copertura in stoffa cangiante tra San Paolo e Montisola. Per la soddisfazione di un Christo ancora più felice e prodigo di spiegazioni del solito. «The Floating Piers – è tornato a illustrare - è anche un progetto di pittura astratta. L’opera d’arte non è il tessuto, il tessuto è soltanto il materiale che le dà forma e vita. L’opera d’arte è anche l’acqua, sono le case su Montisola. Tutto questo è l’opera d’arte. E siccome l’opera d’arte è in acqua, abbiamo dovuto trovare un tessuto che potesse cambiare colore. E abbiamo usato un tipo di nylon molto sensibile all’umidità dell’aria. Ecco perché è come un dipinto astratto».

Come d’abitudine, l’artista bulgaro - che lunedì 4 luglio a Milano sarà relatore d’eccellenza alla 24a Conferenza Generale Icom (International Council of Museums) dedicata a “Musei e paesaggi culturali” - ha tenuto anche a ribadire le modalità finanziarie con cui ha realizzato il suo progetto: «Per creare la passerella galleggiante che collega Sulzano con Montisola e l’isola di San Paolo, stesa appunto su ben 220mila cubi bianchi di polietilene, abbiamo usato i nostri soldi, né delle banche né di nessun altro. Soldi che arrivano dalla vendita di opere d’arte originali che faccio con le mie mani. Io nel mio studio di New York non ho assistenti. Tutto è fatto da me». Fatto e venduto. I disegni preparatori – che, sotto il titolo di “Water Projects”, sono in mostra sino al 18 settembre al Museo bresciano di Santa Giulia – hanno toccato prezzi record di vendita. Sino al milione di dollari. «Un progetto, questo, che non verrà mai dimenticato», ha concluso Christo, . Anche se materialmente vivrà pochissimi giorni: da domani al 3 luglio. Due settimane in cui il lago d’Iseo attende, dicono le stime, un milione di visitatori. Pronti a camminare sulla passerella lunga tre chilometri, larga sedici metri. Di giorno e di notte. Meglio se scalzi: sull’acqua si cammina a piedi nudi, no?