REDAZIONE CRONACA

Decreto Natale: zona rossa e arancione

Linea dura nei festivi e prefestivi, più soft negli altri giorni. Confronto con le Regioni e Cdm

Galleria Vittorio Emanuele a Milano

Milano, 18 dicembre 2020 - Ci siamo. Oggi dovrebbe arrivare il nuovo decreto di Natale, con le misure per limitare la diffusione del Coronavirus durante le feste. Il caso dei pescatori in Libia che ha impegnato il premier Conte ha ritardato di qualche ora la decisione finale. Nell'incontro delle Regioni con il governo, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, e il ministro della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, è stata rispiegata l'impostazione delle misure che saranno contenute in un decreto legge, e non un Dpcm. Dal canto loro quindi le regioni "hanno preso atto delle misure" decise dal governo e hanno "fortemente insistito" sul tema dei ristori, "ristori rapidi per tutte le categorie economiche colpite dalle misure restrittive".  Dal 24 dicembre al 6 gennaio compreso, le misure restrittive non seguiranno le fasce territoriali ma un'impostazione "a giorni rossi", ovvero i festivi e prefestivi saranno giornate da bollino rosso, che per tutto il territorio nazionale seguono le misure più restrittive corrispondenti a quelle delle zone rosse  (qui le regole della zona rossa), gli altri giorni sono arancioni, con la rispettiva normativa delle zone arancioni (qui le regole della zona arancione).  Sono ancora sul tavolo eventuali deroghe che riguardano la possibilità di ospitare per le feste alcuni congiunti, l'ipotesi è al massimo quella di 2 congiunti non conviventi col nucleo familiare. Ma su questo tema, come su quello di un allargamento comunque ai minori, il governo si è riservato di decidere, sarà il Consiglio dei ministri a tirare le fila.

Fontana: "Chiusure ci penalizzano, ma non ci opporremo"

Per il governatore lombardo restringimenti significativi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio sono "una misura particolarmente rigida" che "penalizza in modo particolare la nostra Regione che ha fatto già dei sacrifici nei mesi scorsi e che adesso, proprio perché si trova in una situazione un po' migliore avrebbe forse potuto essere trattata con minor rigidità". La Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia, il 4 novembre scorso era stata inserita in zona rossa (la fascia a rischio più elevato), approdando il 27 novembre in zona arancione (fascia di rischio intermedio). Il passaggio in giallo risale a meno di una settimana fa. In vista delle feste, alla luce dell'orientamento del governo, per la regione si profila una nuova stretta. "Ne prendiamo atto e non ci opponiamo di sicuro" sottolinea Fontana. Il presidente lombardo esclude, però, proposte simili a quelle formulate dal presidente veneto (e compagno di partito di Fontana), Luca Zaia. "Purtroppo per Zaia la situazione dei numeri in Veneto è peggiore della Lombardia, io credo che noi abbiamo buoni numeri, quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente", ha spiegato ieri il governatore lombardo a margine della seduta di Consiglio regionale. In Veneto Zaia ha disposto da sabato e fino al 6 gennaio il divieto di spostamento tra Comuni a partire dalle ore 14

Sala: "Zona rossa? Nulla da eccepire"

Non si oppone alla zona rossa neppure il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Mi pare che si stia andando verso una decisione del genere e io non ho nulla da eccepire", dice intervenendo a Timeline su Sky Tg24. Di sicuro, aggiunge il primo cittadino, ciò che in questo momento "chiediamo e' certezza: sapere le cose e permettere che ci si organizzi".  Sala riferisce inoltre che nel pomeriggio, proprio in merito all'interlocuzione in corso con il Governo sui provvedimenti per Natale, è prevista una riunione dei sindaci delle città capoluogo della Lombardia con il governatore Attilio Fontana: "Quello che noi chiediamo è certezza, di sapere cioè le cose e permettere che ci si organizzi". Secondo il sindaco è necessaria infatti "stabilità rispetto alle decisioni".

L'esodo e lo shopping del weekend

Nel frattempo fa paura l'esodo che è già partito, con i posti sui treni già esauriti, in particolare verso sud. Ma questo fine settimana sarà anche l'ultima occasione di shopping libero prima della stretta natalizia. E quanto si è visto sabato e domenica scorsi non fanno ben sperare: troppe file e assembramenti nei centri della città con conseguente rischio di un'impennata di contagi. Per questo, il ministero dell'Interno ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti e sui locali nelle aree della movida. La linea è stata decisa nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Luciana Lamorgese. Già previsto lo schieramento di almeno 70 mila unità delle forze dell'ordine, negli ultimi giorni già più visibili nelle verifiche sulle strade delle città.