Bollettino Covid Lombardia 10 dicembre: salgono i contagi, altri 172 morti

Salgono i nuovi casi (con 10mila tamponi in più). Scendono i ricoveri: -18 in terapia intensiva e -114 negli altri reparti. In Veneto boom di positivi: il doppio della Lombardia

Bollettino Covid in Italia

Bollettino Covid in Italia

Milano, 10 dicembre 2020 - La Lombardia si appresta ad abbandonare la zona arancione per approdare domenica 13 dicembre in zona gialla. La promozione è stata possibile grazie al costante miglioramento dei numeri dell'emergenza Covid nella regione più colpita dalla pandemia. In Italia sono 16.999 i casi positivi al tampone per il coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Protezione civile. Forte aumento delle vittime, oggi 887. Per quanto concerne la Lombardia oggi i nuovi contagi tornano sopra la soglia dei duemila (2.093, di cui 154 debolmente positivi), con 24.229 tamponi processati (10mila in più di ieri, quando i nuovi positivi erano 1.233). Resta quindi stabile all'8,6% il rapporto casi-tamponi. Forte aumento delle vittime: 172 contro i 69 decessi di mercoledì. Il bilancio complessivo da inizio pandemia è di 23.449 morti. Cala ancora la pressione sugli ospedali: -18 nelle terapie intensive (748 in totale) e -114 negli altri reparti (5.613 nel complesso). Nuovo aumento consistente di guariti/dimessi:+4.581, in totale 324.961 di cui 5.014 dimessi e 319.947 guariti . 

Bollettino Covid Italia 10 dicembre / Pdf

In Italia sono quasi 17mila i nuovi casi da coronavirus, a fronte di 171.586 tamponi. Da ieri, registrati altri 887 morti che portano il totale delle vittime a 62.626 da inizio emergenza. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.291, con un calo di 29 unità rispetto al giorno precedente. Il dato positivo riguarda il numero dei guariti che ha superato il milione di persone (1.027.994). Gli attualmente positivi in Italia sono 696.527 (-13.988 da ieri). Per quanto riguarda le regioni più colpite, si registrano 4.197 nuovi casi in Veneto (con 21.117 tamponi), 2.093 in Lombardia (con 24.229 tamponi) e 1.488 nel Lazio (con 15.916 tamponi). 

Bollettino Regione Lombardia 10 dicembre

Il più alto incremento giornaliero di contagi è sempre relativo alla Città Metropolitana che oggi fa registrare 632 casi in provincia e 334 a Milano città. Seconda la provincia di Varese (+275), terza Brescia (+231). A seguire Pavia (182), Monza e Brianza (176), Como (130) e Mantova (120). Sotto la soglia dei cento casi le altre province: a Lodi +93 casi, a Bergamo +79, a Lecco +54, a Cremona +50. Chiude Sondrio con 17 nuovi casi. 

Dati Regione Lombardia 10 dicembre
Dati Regione Lombardia 10 dicembre

Fontana: rispetto delle regole per evitare terza ondata

Per il governatore lombardo Attilio Fontana: "Le misure della zona gialla, se rispettate e rigorosamente applicate dai nostri cittadini, penso che potrebbero essere sufficienti per evitare quello che è successo a ottobre" ed evitare una terza ondata del coronavirus dopo le feste natalizie. "La domanda andrebbe rivolta agli esperti - ha sottolineato Fontana - credo che queste scelte siano state fatte in modo oculato e attento da parte delle persone che si occupano di contrastare l'epidemia". Quindi ha aggiunto: "La zona gialla, che mantiene delle limitazioni, si avvicina all'ordinanza che ho firmato il 22 ottobre e che determinò una stabilizzazione" dei contagi "nel senso che bloccò" la curva e "iniziò a stabilizzarla".

Galli: "Senza precauzioni ritorno malattia è scontato"

Per l'infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli, "una terza ondata di Covid-19 dopo le feste di Natale e Capodanno "non l'ha necessariamente ordinata il dottore", quindi va fatto il possibile per scongiurarla. Ma "se non prendiamo tutte le necessarie precauzioni, e non continuiamo a mantenerle, non posso che accodarmi alle posizioni già espresse da alcuni miei illustri colleghi e dire che la ripresa della malattia a gennaio è un fatto quasi scontato". "Non ci possiamo permettere di non essere prudenti - ha spiegato - E' una banalità, ma tutti i segnali che tirano verso il 'liberi tutti' diventano pericolosi".

Da arancione a gialla: ecco cosa cambia

Da domenica 13 dicembre scatteranno dunque delle restrizioni più 'soft' rispetto alla condizione attuale. Sarà sempre proibito circolare durante il coprifuoco in vigore dalle 22 alle 5, salvo i sempre "comprovati motivi" di lavoro, necessità e salute che dovranno essere giustificati con un'apposita autocertificazione.  Riaprono bar e ristoranti ma solo fino alle 18, quindi il pranzo fuori torna a essere consentito. Dopo le 18, invece, è permesso solo ritirare cibo d'asporto (ma sempre entro le 22, momento in cui entra in vigore il coprifuoco). Riaprono i battenti i centri commerciali, con l'esclusione dei giorni festivi e prefestivi. Sempre chiusi musei, cinema, teatri, palestre, piscine e sale giochi. E' consentito nelle Regioni classificate a livello 'giallo' muoversi liberamente senza l'obbligo di autocertificazione, ovviamente nell'orario in cui non vige il coprifuoco. Si può andare nei centri sportivi, fare jogging e altra attività sportiva all'aperto, purché da soli. La raccomandazione valida resta però sempre quella di evitare spostamenti e incontri non necessari. Capitolo istruzione: le Università restano chiuse, eccetto per le matricole e per le attività di laboratorio che chiaramente non possono essere effettuate da remoto. L'insegnamento in presenza è previsto per scuole d'infanzia, elementari e medie, mentre la didattica a distanza resta per le scuole superiori. 

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Vaccino anti-Covid: si parte il 15 gennaio

Giacomo Lucchini, responsabile operativo della Lombardia per il piano vaccinale anti Covid ha spiegato: "La pianificazione della struttura commissariale prevede le consegne a partire dal 15 di gennaio e noi ci stiamo attrezzando per quella data". "Le caratteristiche del primo vaccino, sia per la somministrazione che per lo stoccaggio, richiedono strutture sanitarie e quindi partiremo da quelle", ha aggiunto Lucchini che poi ha spiegato come i primi ad essere vaccinati, "secondo criteri individuati a livello nazionale" saranno "le categorie più esposte, in questo caso operatori sanitari e socio sanitari e ospiti delle Rsa". "Con l'arrivo delle nuove dosi, completata la prima fase che durerà fino a marzo, pianificheremo l'apertura ad altre categorie, gli over 80 e poi gli over 60", ha concluso.

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