Strangola la moglie e tenta il suicidio, maltrattamenti in passato

Per alcuni anni l'uomo era stato raggiunto dal divieto di coabitazione con le figlie, poi ritirato

Il luogo dove è stata uccisa la donna a Cremona

Il luogo dove è stata uccisa la donna a Cremona

Cremona, 13 gennaio 2016 - Nadia Guessous, la donna marocchina di 45 anni strangolata dal marito Saddike Chabli di 58 anni nella notte tra lunedì e ieri nella casa dove abita la famiglia Cremona, aveva subìto frequenti maltrattamenti. Per più di due anni, dal 2012, il tribunale dei minori di Brescia aveva imposto il divieto di coabitazione col padre delle due figlie Sara e Sofia di 18 e 16 anni.

Perciò la madre e le due ragazze si erano trasferite nella casa famiglia di via Bonomelli a Cremona, dove la donna lavorava. Nel marzo dello scorso anno, il giudice ha revocato il divieto di coabitazione a seguito del positivo percorso di riabilitazione dell'uomo che precedentemente beveva e usava violenze psicologiche sulle figlie e fisiche sulla moglie. L'uomo lavorava come custode in un allevamento avicolo del Cremonese. Poi, perso il lavoro, aveva cominciato a bere. E già nel 2012 la moglie aveva sporto querela alla polizia per maltrattamenti. Il 25 febbraio prossimo, Nadia avrebbe dovuto testimoniare davanti al giudice del tribunale di Cremona Maria Stella Leone. Domani alle 9.30 si terrà l'interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Letizia Platè.